Terre
promesse – Milena Agus – Nottetempo –
Pagg. 201- ISBN 9788874526628
- Euro 15,50
Terre
promesse ...mancate
È
sempre bella la prosa di Milena Agus, così impregnata di
malinconia e incanto. Anche stavolta si riconferma la piacevolezza
della lettura, ma purtroppo essa non si accorda con quella della
storia raccontata in questo nuovo romanzo non all’altezza, a
mio parere, di precedenti suoi lavori, primi fra tutti “Mentre
dorme il pescecane” e “Mal di pietre”.
Eppure
quella della terra promessa sarebbe stata un’idea più
che valida da sviluppare, così come il collaudato intersecarsi
di Sardegna e continente, in un girotondo continuo di speranze e
illusioni, si rivela, come pure in altri scritti, una carta
letteraria vincente.
“Ma
la verità è che nessuna terra promessa è
all’altezza della sua fama”: si presenta immancabilmente
uno scontento di fondo, un senso di non appagamento infine
devastante, nonostante il fermo desiderio di lasciare la propria
terra e le aspettative riposte insieme ai sogni nella nuova
destinazione qualunque essa sia (l’Isola, il Continente, un
altro continente, un nuova città…). Troviamo sempre
quel che cerchiamo nell’odissea del nostro andare? Quasi mai, e
ciò viene messo ben in luce dall’autrice. Molto
promettente la prima parte del romanzo, decisamente più
affrettata e un po’ confusionaria la seconda, dove il
susseguirsi dei personaggi ha qualcosa di discontinuo che non
convince pienamente, anche se quello di Felicita, con la sua
riflessiva felicità senza l’accento, colpisce
piacevolmente.
Nel
complesso, una lettura non certo imprescindibile nell’ambito
della interessante produzione della Agus, ma che regala, ancora una
volta, una bella scrittura e una manciata di sogni e riflessioni che,
in fin dei conti, non guastano mai.
Laura
Vargiu
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