Giuseppe
Iuliano: “ A
passo d’uomo” –
Delta3 Edizioni, 2018
Peppino
Iuliano, uomo del Nostro Sud, non è “la voce poetica”
ma “ il coreuta” che accompagna sulla scena del teatro
dell’esistenza, senza intervalli, le voci dei singoli
rendendole unisone.
Canto
ancestrale, dai toni penetranti, raccolti in una plaquette: “ A
passo d’uomo” – Delta3 Edizioni,2018, dodici
componimenti poetici formanti un canovaccio intenso, illuminato
dall’Introduzione realizzata dal critico letterario Luigi REINA
(professore emerito dell’Università degli Studi di
Salerno, Autore dell’Antologia di Istituzioni Letterarie e Vita
Culturale: “ Invito al Novecento”, Ferraro Editore,
Napoli, 1986):
“(…)
S’avverte una fine connaturata alle cose che però
consente di strutturare il proprio credo. Viene da lontano e si
manifesta con reticenza attraverso poche parole/ simbolo capaci di
rappresentare un frammento di poetica in atto, antica e sempre nuova,
all’altezza dei tempi e in piena concordia con quanto
detterebbero amor di patria e ciglio d’uomo.” (pag.4).
Dodici
poesie, simili a dodici Apostoli, chiamate a perpetrare nel circuito
nazionale ed europeo le vicende amare che la terra del poeta conosce
da tempi immemori: emigrazione forzata quasi schiavitù,
terremoti, carestie, mancanza di libertà per quanti rimangono
a sostenere le giovani generazioni, i figli della propria terra,
conducendoli nel solco del merito (vedi la poesia “ Fiori nel
deserto” con dedica a Paolo Saggese a pag.11).
Un
libretto d’Opera, da rappresentarsi fondamentalmente nelle
scuole statali, per arginare l’avanzare delle nebbie ( metafora
dell’oscurantismo) che l’autore incide in questi versi: “
Qui l’insolenza è una casa aperta ad oriente. /
S’affaccia come il sole, squarcia il velato / insegue e fuga
brume nuvole e cirri / e senza pietà sfregia ogni figura.”
(pag.9).
La
violenza verso la terra reale, luogo interiore del poeta , emerge
nell’anafora “qui” della poesia “ Compagni
nel vento” (a pag.9) e nelle altre composizioni.
L’amore
del poeta è sincero, alimenta la sua poetica sollevandola
dalle cadute nei luoghi comuni della Storia nazionale, come la
ripresa del terribile sisma del 23 novembre 1980 attraverso le
parole dell’allora Presidente della Repubblica Sandro PERTINI
comparse sul quotidiano “ La Repubblica” : “(…)
Qui si muore lentamente / o a precipizio per un bacio mancato / alla
Bella Addormentata di Chiusano / sacrificio di vuoto e abisso male di
vivere.” (pag.10).
La
nuova raccolta assolve, anche questa volta, all’impegno
antropologico/ civile del poeta Peppino Iuliano, neo storico,
attraverso le coordinate che lo uniscono ai pochi che tentano, con i
propri mezzi, di indirizzare i passi degli uomini che resistono nel
“qui” della propria verde terra e di quanti ritornano con
piccola forza economica ad accudire una Madre oggi molto sola: “
(…) Vanno a frotte i nostri figli / migranti di campi allo
sbando / ostaggi di paesi sempre più vecchi / malati di
collera e solitudine / ormai reciprocità di malanimo./
Sacralità di madre e culla è solo un ricordo.”
(pag.8).
Il
valore del Nostro si legge nelle pagine dello scrittore/giornalista
Pino APRILE quando nel suo ottimo libro “ Giù al Sud
–perché i terroni salveranno l’Italia”
(Piemme Edizioni, 2011) scrive di Peppino Iuliano: “(…)
E a Nusco, catacomba di montagna, mi accolgono Paolo Saggese e
Peppino Iuliano, poeta lui stesso, di rara eleganza, fondatori di una
specie di Arca di Noè che opera dal 2004 ” ( “I
poeti estinti”, pag.323).
I
versi della raccolta “ A passo d’uomo” non sono
soltanto la profezia di una nuova “Sibilla”, come scrive
il Nostro a pag.6 ricordando i versi del poeta Virgilio del Canto VII
dell’Eneide nel quale è riportata la località “
Mefite” (il tempio dedicata alla Dea omonima) come porta per
gli Inferi, quanto una “ pietra d’inciampo”
(citando il Nobel Montale), utile a confortare: “(…) Qui
aggrumano disperate speranze / compagne al sonno povero di sogni /
mentre avanza il deserto del nulla/ ” (pag.8).
La
parola poetica, in Iuliano, la scopriamo come mezzo per comunicare
con il lettore, non come fine.
Vincenzo
D’Alessio
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