Amanullah
Ahmadzai: “ Lontani
dalla luna –Dall’Afghanistan all’Italia ”
FaraEditore , 2018.
Prima
di iniziare la condivisione del diario di viaggio compiuto da
Amanullah dall’Afghanistan all’Italia vorrei ricordare a
me stesso i versi intramontabili dello scrittore Primo LEVI che
aprono il resoconto del suo vissuto nei campi di sterminio nazisti: “
Voi che vivete sicuri / Nelle vostre tiepide case, / Voi che trovate
tornando a sera / il cibo caldo e visi amici: / Considerate se questo
è un uomo / ”.
Terzo
classificato al Concorso Nazionale “ Narrapoetando 2018”,
bandito dalla stessa Casa Editrice, il volumetto “ Lontani
dalla luna” di Amanullah Ahmadzai invita ognuno di noi a
considerare l’incertezza del viaggio e i suoi molteplici
aspetti.
Incontrare
persone buone, uomini violenti, assassini e la sfida che Madre Natura
mostra nel volto peggiore: madre matrigna.
Non
è un racconto ma un diario del viaggio iniziato in Afganistan
per raggiungere l’Italia: meta dei racconti di altri giusti
sfuggiti alla violenza delle guerre religiose, tribali e razziali.
La
luna, assunto come simbolo nazionale in diverse nazioni dell’
Oriente, è divenuta la dea crudele che permette ai persecutori
di spezzare la vita del viaggiatore in qualsiasi momento.
Ogni
sorta di privazione accompagna il viaggio del giovane Amanullah,
minorenne, di suo fratello e di tutti gli altri che non hanno
raggiunto, come è stato per lui, la terra della nuova vita.
Uccidere
i viaggiatori indesiderati: nessuna umanità riconosciuta in
questi esseri notturni che si aggirano affannati sulle pendici dei
monti, nelle stalle degli animali domestici, nelle case disabitate.
Che
cosa desiderano, perché scappano, perché non restano a
casa loro insieme ai propri famigliari come hanno fatto i loro
antenati?
Il
dolorosissimo diario di viaggio del Nostro ci presenta la risposta in
quei passaggi dove l’esistenza non è più la vita
ma semplicemente il gesto dell’altro che ha il potere di fare
sopravvivere: “ (…) Solo le guide conoscono i sentieri
per arrivare. Questa montagna può essere attraversata solo in
un preciso periodo del mese e dell’anno, non deve esserci la
luna perché la sua luce rivela la presenza degli uomini sul
confine, rendendoli facile bersaglio per i fucili. Si cammina sempre
lontani dalla luna.” (pag.18).
Chi
ha sofferto o ha visto scomparire un proprio famigliare a causa delle
terribili malattie che questo tempo impone agli esseri umani, può
comprendere appieno l’analogia di quel labile confine tra la
vita e la morte, la libertà e la sofferenza, la luce solare e
il buio dell’oscurità, descritto da Amanullah con
l’aiuto del suo educatore Luca Finocchiaro.
Vincenzo
D’Alessio
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