Il
Maestro e Margherita – Michail Bulgakov –
Feltrinelli – Pagg. 552 – ISBN 9788807900143
– Euro 10,00
Il
bene e il male
“Hai
pronunciato le tue parole come se tu non riconoscessi l’esistenza
delle ombre, e neppure del male. Non vorresti avere la bontà
di riflettere sulla questione: che cosa farebbe il tuo bene, se non
esistesse il male? E come apparirebbe la terra , se ne sparissero le
ombre? Le ombre provengono dagli uomini e dalle cose. Ecco l’ombra
della mia spada. Ma ci sono le ombre degli alberi e degli esseri
viventi. Vuoi forse scorticare tutto il globo terrestre, portandogli
via tutti gli alberi e tutto quanto c’è di vivo per il
tuo capriccio di goderti la luce nuda? Sei sciocco.”
L’ospite
non invitato, Levi Matteo, viene apostrofato da Woland, il Demonio,
nelle battute finali del romanzo e queste poche, significative
parole, sono per me il sugo di tutta la storia.
Che
storia? La potrei definire una capriola dell’immaginazione , un
tuffo carpiato con doppio avvitamento, una sospensione delle
categorie spazio temporali e di qualsiasi certezza della quale si
nutre la nostra razionalità.
Il
lettore che voglia procedere con la lettura di questo atipico romanzo
dovrà per forza mettere da parte la razionalità e
procedere quasi affidandosi anch’egli all’unico motore
dell’azione: il Demonio appunto. Egli irrompe nel maggio russo
e rosso del più marcato stalinismo e mette tutto a soqquadro.
Che vada tutto al diavolo, appunto. Niente più certezze, né
rigidità , un po’ di sana fantasia in questa città
morta dove ogni cittadino vive nel terrore di una perquisizione, di
una delazione, di una denuncia. Tutto deve rimanere immobile per
garantire serenità ma, si sa, l’uomo è essere
perfettibile e basta un nonnulla per fargli modificare la visione.
Eppure l’arrivo del Demonio, sotto le sembianze di un mago con
un seguito picaresco, compreso un gatto dalle movenze umane, è
cosa dura da far digerire. Lo scetticismo impera, lo sconfinamento
nella pazzia segue, il caos è totale. Solo Margherita, anima
in pena per la scomparsa del Maestro, scrittore incompreso, suo
amante, è in grado di comunicare efficacemente col diavolo in
persona, gli rende perfino dei servigi e in cambio verrà
ricompensata.
A
tratti divertente, magicamente surreale, il romanzo offre anche uno
scritto nello scritto, il romanzo appunto del Maestro incentrato
sulla Passione del Cristo, pagine di una bellezza raffinata che sole
valgono tutta la lettura. I due scritti paiono a tratti uno
complementare all’altro nell’economia totale e
strettamente connessi alla biografia dell’autore, alla
travagliata storia editoriale dello stesso romanzo, apparso postumo,
e alla storia della Russia. Di esso sono state offerte svariate
chiavi di lettura, la mia è quella della citazione iniziale,
un invito appunto a contemplare il Bene e il Male come necessarie
forze contrapposte sì ma indissolubili.
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