La
Sposa Yemenita – Laura Silvia Battaglia e Paola
Cannatella – Becco Giallo Editore – Pagg. 125 con ill.ni
– ISBN 9788899016364
– Euro 16,00
Oltre
le frontiere del pregiudizio
Scritto
da Laura Silvia Battaglia e disegnato da Paola Cannatella, “La
sposa yemenita” è un libro a fumetti decisamente
insolito e originale, considerato l'argomento trattato: lo Yemen. Da
sempre terra molto povera ma ricca di fascino e profonde
contraddizioni, essa continua a essere vittima di una guerra
dimenticata che sembra svolgersi nel più totale disinteresse
da parte dei media e dell'Occidente in generale.
Laura
Silvia Battaglia è una reporter che conosce bene il Paese in
questione; il suo racconto, dunque, prende le mosse da un vivere
quotidiano sul posto che, come spesso accade, porta a una conoscenza
senza filtri di persone e realtà socio-economiche che
altrimenti difficilmente si potrebbe avere. E vedere qualcosa con i
propri occhi – è risaputo – aiuta a comprendere
meglio, a mutar prospettiva e a spazzar via quei pregiudizi sulla cui
base, purtroppo, si finisce per ragionare.
Sono
tanti gli episodi che l'autrice documenta attraverso le incisive
tavole della Cannatella: da una sorprendente festa di nozze (della
durata di ben tre giorni, durante i quali donne e uomini festeggiano
rigorosamente separati) alle pacate e preziose conversazioni su
questioni teologiche con lo sheikh di una importante moschea locale,
dalla vexata quaestio del ruolo della donna nella società
islamica al problema dei bambini yemeniti trafficati e trafficanti al
confine con l'Arabia Saudita, dal dramma dei bombardamenti dei droni,
che oltre ai bersagli ricercati dalla Cia colpiscono di frequente
anche gli innocenti, a quello degli attentati terroristici che
mietono numerose vittime persino negli stessi paesi musulmani; non a
caso, colpisce in modo particolare lo scenario di morte ritratto
nelle pagine dedicate proprio agli attacchi suicidi, dove, tra sangue
nero impresso sull'asfalto e odore di carne bruciata, decine di
scarpe spaiate testimoniano la voragine della follia umana inducendo
a riflettere che “la vita è un cammino in cui, a un
certo punto, qualcuno può vietarti di calzare le
scarpe”.
Sullo
sfondo, affascinante e misteriosa, la capitale Sana'a, quella
“Venezia selvaggia sulla polvere” che tanto sedusse il
nostro Pier Paolo Pasolini, con la magia senza tempo della sua
architettura straordinaria, delle vie della sua città vecchia
annoverata tra i monumenti patrimonio mondiale dell'Unesco, delle
voci dei muezzìn intrecciate nell'adhan, il richiamo alla
preghiera che, dall'alto dei minareti delle moschee, si ripete cinque
volte al giorno. Non sono mai stata nello Yemen, ma mi sono comunque
ritrovata nelle percezioni e descrizioni della Battaglia ripensando
ai miei giorni trascorsi qua e là nel Vicino Oriente poiché
certe atmosfere, come quelle create da quella sorta di canto che si
spande dalle moschee, sono destinate, come un'esperienza mistica, a
restare impresse nel cuore.
Davvero
un bellissimo libro, un reportage a fumetti denso di umanità
ed emozioni. Un invito a superare, e possibilmente ad abbattere, le
tristi barriere imposte da stereotipi, pregiudizi e paure che
complicano inutilmente l'esistenza compromettendo, ahinoi!, la pace e
la reciproca conoscenza tra i popoli.
Laura
Vargiu
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