Gramsci
per la scuola. Conoscere è vivere –
Giuseppe Benedetti e Donatella Coccoli – L’Asino d’Oro
– Pagg. XVII – 300 – ISBN 9788864434506
– Euro 18,00
Il
sapere non è mai facile
Saggio
di recente pubblicazione (giugno 2018) scritto a quattro mani, da
Giuseppe Benedetti, docente e studioso di didattica della lingua, e
da Donatella Coccoli, giornalista specializzata nel mondo della
scuola. Ben suddiviso in dieci chiari capitoli, ha il pregio di
enucleare il pensiero gramsciano secondo un sotteso criterio
cronologico- la data dei singoli scritti- riunendo in macro concetti
gli innumerevoli interventi che hanno caratterizzato la produzione
del grande pensatore nelle diverse tappe, alcune molto drammatiche,
della sua esistenza. Una produzione che si sa essere estremamente
frammentaria e a tratti apparentemente ripetitiva ma che, riportata
scrupolosamente al contesto culturale e individuale che la ha
originata, vive sempre di una sua rinnovata originalità. Il
pensiero gramsciano infatti stupisce precipuamente per questa marca
di originalità e di contemporaneità, dunque per il
forte carattere anticipatorio rispetto ai tempi coevi o meglio per lo
spessore intellettuale che trascende le epoche e i luoghi, rendendosi
valido in ogni dove, universale appunto. E questo a dispetto del
fatto storico attribuibile alla sua personalità: il suo
pensiero è stato letto, interpretato, condannato,
strumentalizzato a fini politici, come quello di nessun altro
pensatore. L’intellettuale non è stato scisso dal
partito e dalla sua ideologia benché, a una lettura attenta
dei suoi interventi (si rimanda al lavoro di Gerratana sui Quaderni),
sia invece chiara la sua estrema indipendenza intellettuale. Viene
giustamente ricordato anche il contributo di Giuseppe Fiori che primo
nella sua Vita di Gramsci osò scindere quel connubio
Gramsci-Togliatti così comodo, così intoccabile. In
realtà tutto il saggio è basato su uno scrupolo storico
e filologico che lo rende un ottimo testo propedeutico alla
conoscenza del pensatore sardo, riporta infatti ampie citazioni degli
scritti gramsciani e si nutre di un’eccezionale bibliografia,
puntualmente citata a piè di pagina, in modo molto comodo, e
nella nota bibliografica finale. L’obiettivo del saggio appare
dunque quello di riscattare appieno il pensiero gramsciano cogliendo
puntualmente tutti i nuclei teorici che oggi dovrebbero essere
studiati a scuola per la scuola, da docenti e da discenti, insieme.
La conoscenza di questo originale, innovativo e sempre valido
pensiero fungerebbe così da spunto per invertire la marcia
all’interno del sistema scuola riappropriandosi
contemporaneamente della sua duplice funzione, quella educativa e
quella istruttiva, mai scindibile. E oggi, a ben guardare, le derive
più imminenti sono proprio quelle riconducibili all’educazione
e alla conoscenza. Ci vuole Cultura per far rivivere la scuola. Senza
sapere, senza comprensione, senza teoria e prassi, senza crescita,
senza sapere disinteressato, senza umanesimo, senza disciplina, senza
una classe politica di cultura, senza pensiero critico, senza
creatività, senza storia, senza la difficoltà di
imparare MA DOV’È CHE VOGLIAMO ARRIVARE? Buona lettura.
Salutare. Indispensabile, corroborante.
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