Non
solo Maigret Ecco l'altro eroe creato da Simenon
Il
medico-investigatore Dollent al lavoro con il commissario Lucas
Che
Georges Simenon (Liegi 1903-Losanna 1989) sia uno degli scrittori non
solo giallisti più amati dal pubblico è storia nota. Ma
quando si scosta dai suoi eroi classici, soprattutto dal commissario
Maigret e dalla sua squadra, secondo noi perde qualche punto. Ci
riferiamo, nella fattispecie a «Il
morto piovuto dal cielo e altri racconti»
(Adelphi,
pp.161, euro 12, traduzione di Marina Di Leo)
facente parte della folta produzione, ben 178 racconti, che l’autore
belga ha scritto tra il 1929 e il 1962.
È
nella silloge dei quattro racconti di cui in questo momento stiamo
trattando, che Simenon crea il nuovo personaggio dell’esuberante
dottor Jean Dollent.
Eppure,
l‘autore non ha brillato per sincerità. Perché
quando nel giugno del 1938 rifiutò di rispondere alle domande
di una giornalista sul romanzo poliziesco, affermando che l’argomento
lo riguardava quanto la vendita degli idrocarburi, tenendo conto che
da cinque anni è entrato a far parte della scuderia di
Gallimard e ha pubblicato alcuni dei suoi romanzi cosiddetti duri,
migliori è anche vero che per tutto il mese di maggio ha
scritto al ritmo compulsivo di uno al giorno, proprio dei racconti
polizieschi, tra i quali le inchieste del nuovo detective, il giovane
medico Jean Dollent. Nella presente raccolta che comprende: «Gli
sposini del 1° dicembre», «Il morto piovuto dal
cielo», «L’avventura galante dell’olandese»,
«Il passeggero e il suo guardaspalle negro», a nostro
avviso il più interessante è il penultimo, proprio
perché vi ritroviamo anche il commissario Lucas, respirando,
si fa per dire, un po’ di aria di famiglia di quando
frequentavamo la splendida figura del commissario Maigret.
Il
dottor Jean Dollent aveva deciso di trascorrere a Parigi le due
settimane di vacanza che si era concesso e di approfittarne per
studiare i metodi della Polizia giudiziaria. Per una fortunata
coincidenza il commissario Lucas veniva dalla Charente, e a lui il
dottorino era riuscito a farsi raccomandare da amici comuni.
Da
qui nasce una spiritosa gara tra lo scafato Lucas, vecchio del
mestiere e il novellino Dollent che pure ha intelligenti intuizioni.
Protagonista dei misfatti il signor Van der Donck in una serie di
eventi drammatici.
«Passi
da me tutti i giorni verso le nove – dice Lucas al neo
detective -. Prima o poi avremo un caso che la incuriosirà ...
».
È
qui che il rubizzo e corpulento olandese comincia a narrare il suo
sfortunato caso, fatto di opulente mangiate e libagioni, con la
perdita del portafoglio. E ci è scappato persino un morto,
ovvero la prostituta Lydia.
Il
dottorino vorrebbe risolvere il caso a tutti i costi, addirittura
giocandosi il tutto per tutto, rischiando addirittura
un’incriminazione per falso in atto pubblico, sottrazione di
documenti, furto e ricettazione, per non parlare di un’accusa
ancora peggiore.
Era
ben deciso a non lasciarsi umiliare dal commissario Lucas e a
dimostrargli che quel fiuto di cui si cominciava a parlare in
provincia non scemava a contatto con la capitale. Alla fine la sfida
Lucas-Dollent nello scoprire il colpevole si risolverà alla
pari. Ma lasciamo aperta al lettore buona parte della curiosità.
Grazia
Giordani
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