Oltre
i cento passi – Giovanni Impastato – Piemme
– Pagg. 203 – ISBN 9788856658002
– Euro 17,50
Impegno
È
un libro necessario questo di Giovanni Impastato, un testimone
autorevole di un concetto molto semplice: l’impegno civile,
quello necessario per garantire le condizioni atte a rendere
impossibile il continuo attecchire del fenomeno mafioso. È
altresì uno scritto necessario per comprendere la figura di
Peppino Impastato, ucciso dalla mafia, oltre il film di Giordana che,
con il suo successo, ha certamente contribuito a farne conoscere la
storia ma che, isolato come strumento di conoscenza, rischia di
sigillarla, quella storia, in una semplificazione che il fenomeno
mafia non concede.
È
un libro che trascende inoltre lo stretto vincolo parentale, di un
fratello che ricorda il fratello ucciso pretendendo con tutta la sua
famiglia la conoscenza oggettiva e dell’uomo e delle condizioni
che hanno portato al suo omicidio, facendolo riconoscere come tale
dopo l’infame depistaggio volto a farlo passare invece come il
suicidio di un terrorista anarchico. Non si tratta neanche di
celebrare l’impegno di Giovanni, sarebbe un’autocelebrazione
alquanto fastidiosa, quanto di spronare l’impegno di ognuno di
noi, di chi minimizza, di chi non conosce il suo territorio, di chi
ha smesso di credere nel bene comune, di noi narcotizzati da una
cattiva maestra, ancora lei, la TV, o dai falsi miti celebrati dal
nostro tempo.
È
anche la volontà di raccontare come l’esempio di Peppino
non sia stato vano e di come esso continui a vivere sempre più
spesso nei giovani che sono stati raggiunti dal suo messaggio
attraverso l’attività di Giovanni, della mamma Felicia,
della famiglia tutta e infine della Casa Memoria Felicia e Peppino
Impastato. Il volume è poi impreziosito dalle illustrazioni di
Vauro che con garbata ironia mette in luce i vari aspetti della
vicenda di Peppino e della mafia in generale strappando sorrisi
intelligenti.
È
infine anche la testimonianza di come questa dolorosa esperienza
personale abbia trasceso i suoi confini naturali, aprendo Cinisi e la
Sicilia all’Italia e al mondo e viceversa in un continuo
incontrarsi, raccontarsi, impegnarsi di tante persone su fronti
diversi, non necessariamente legati alla mafia ma alla legalità
intesa come rispetto dei diritti umani, sempre e ovunque. Solo ciò,
una vera legalità, porterà alla definitiva sconfitta
della mafia, un fenomeno sociale e culturale che si può
sconfiggere con l’impegno di tutti noi. Grazie Giovanni.
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