Debora
Rienzi: “ Mi
bolle il cuore”, FaraEditore 2018.
“ Spirito
segreto / riflesso nel silenzio, / brucia la pula dei nostri pensieri
/ e prepara l’anima al parto ormai prossimo./ ”. Sono i
versi della prima quartina che apre la raccolta “ Mi bolle il
cuore”, FaraEditore 2018, di Debora Rienzi.
La
raccolta guida il lettore all’incontro con un’anima
inquieta, palpitante, quasi sconvolta dall’incontro con il suo
Dio ( teofonia): “ Come sei dolce Signore, / assiso tra fiori
e tuoni,” (pag.36) , quello Cristiano, dalla melodia del Suo
silenzio la quale conduce tra sonno e veglia la Nostra in stati
d’animo divergenti: “ Mi attiri nel deserto / e faccio
resistenza,” (pag.43).
Nei
versi compaiono più volte le parole “ nulla” , “
vuoto”, “ignoto”, “voragine”: “
Vivere nel vuoto / è come agire senza nome, / amare nel
silenzio, gioire tra i singhiozzi.”(pag.46) Di fronte a questa
immensità che fronteggia l’umano ricorrono nei versi le
parole “ verità” e “ libertà”:
(…) L’amore interroga l’amante / e lo conduce, /
per la via dello spirito, / di libertà in libertà.”
(pag.39).
Il
dialogo con Dio, che la poeta innalza in questi versi, ha diversi
raggiungimenti: in primo luogo la salvezza dell’anima
affaticata dalla lotta continua con la debolezza del corpo; in
secondo luogo giungere al traguardo del fine vita consapevole di
essere stata attenta all’ascolto della parola di Dio: “
Gesù Maestro / donami l’indigenza / per seguirti, /
concedimi la mancanza / che mi manca, / svuotami tu / con la tua
grazia / o resterò obesa di nulla, / smarrita di senso, /
dimentica di Dio.” (pag.60).
L’uso
del vocativo è frequente, come l’anafora e l’ossimoro,
il verso libero è rivestito con poca rima, molte assonanze,
diverse allitterazioni. Il telos si sviluppa dalla prima all’ultima
composizione in armonia con il desiderio di essere presa tutta nel
grembo di Dio padre: “ Nel tuo grembo padre / riposano i miei
occhi / bagnati e tersi, / e tra le tue mani / s’appoggia la
fronte / febbricitante. Arresa. / ” (pag.82).
La
lettura di questa raccolta è bene indirizzata al lettore dalla
prefazione di Alessandro Barban e dalla Postfazione di Alessandro
Ramberti.
Aggiungiamo
a questo evento i versi tratti dal sonetto di un altro poeta per
arricchire il kairos determinato dalla lettura della raccolta: “
In un istante, in un istante solo / si vuole la reazione a molte
offese, / avute e amare. La mente fa un volo / di anni. Questo volo
non domanda / nulla poi prega che il suo ruolo / ritorni fumo e
aria; allora prende / la posizione di tutti: il bel suolo / e una
lingua adattata alla sua vita.” ( Massimo Sannelli, “SPES
CONTRA SPEM”, in Antologia: “ Lo spirito della poesia”,
FaraEditore,2008).
Vincenzo
D’Alessio
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