Cattivi
dentro – Lorenzo Spurio – Helicon –
Pagg. 244 – ISBN 9788864665085
– Euro 15,00
Alla
ricerca del male
È
il Male, declinato sotto molteplici aspetti, il grande protagonista
di queste pagine dove, capitolo dopo capitolo, si susseguono nomi e
titoli celebri o meno noti della letteratura straniera: da “Cuore
di Tenebra” di Joseph Conrad a “Il signore delle mosche”
di William Golding, da “Arancia meccanica” di Anthony
Burgess a “La casa di Bernarda Alba” di Federico García
Lorca, da “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”
di Mark Haddon a “Le vergini suicide” di Jeffrey
Eugenides...
Sono
numerose le opere di ieri e di oggi prese in attento esame in questo
saggio dal titolo accattivante che anticipa intrigantemente la
tematica affrontata. Un libro di notevole interesse a firma di
Lorenzo Spurio, giovane critico letterario, nonché poeta, che
ha già all'attivo una bibliografia di tutto rispetto;
pubblicato dalle Edizioni Helicon nel 2018, questo suo lavoro aveva
ottenuto il primo posto per la saggistica inedita alla XLII edizione
del Premio Letterario Casentino “Silvio Miano”, indetto
dal Centro Culturale Fonte Aretusa di Poppi in provincia di
Arezzo.
Violenza
pura e semplice, autoritarismo, delirio di onnipotenza, barbarie
autodistruttiva, perversione sessuale, genitorialità inetta e
priva di amore, soprattutto quella materna, suicidio come risposta a
inquietudini esistenziali e altro ancora: la gamma dei comportamenti
umani condannabili è ampia e variegata, nonché
costantemente sorprendente. Non è necessario aver già
letto ogni singolo romanzo, o testo teatrale, a cui viene qui dato
spazio poiché la trattazione da parte dell'autore, oltre che
minuziosa e corroborata molto spesso da corposi stralci tratti dalle
rispettive opere in lingua originale, risulta appassionante
attraverso una scrittura senz'altro coinvolgente e capace di tenere
ben desta l'attenzione di chi legge. Particolarmente avvincenti, a
tal proposito, il capitolo dedicato alle cupe mura domestiche di
Bernarda Alba, nel dramma che García Lorca ultimò poco
tempo prima del suo assassinio nel 1936, e quelli incentrati sul tema
dell'alienazione umana e della repentina e sconvolgente regressione
allo stato di natura che sia William Golding sia James Graham Ballard
dipinsero a tinte inquietanti nei rispettivi romanzi “Il
signore delle mosche” (1954) e “L'isola di cemento”
(1974), per tacere poi delle tante pagine che cercano di scandagliare
gli abissi di chi abbraccia, purtroppo, la scelta estrema del
suicidio, ponendo l'accento sulle cause e non sulle modalità
che seducono la massa, non soltanto tramite la fiction che J.
Eugenides intesse per le sorelle Lisbon de “Le vergini
suicide”, ma anche attraverso il caso personale della grande
scrittrice inglese Virginia Woolf che, come noto, mise termine alla
propria vita lasciandosi annegare nel fiume Ouse sullo sfondo di
un'Inghilterra ferita dalle bombe del secondo conflitto mondiale.
Molto interessante, inoltre, l'analisi che Lorenzo Spurio compie,
dimostrando di esserne un profondo conoscitore, dell'opera di Ian
McEwan, autore britannico di fama mondiale nella cui narrativa dei
primi tempi sembrano trovare posto privilegiato “tematiche
scottanti” che non risparmiano niente al lettore, specie
crudezze di carattere fisico e sessuale.
Un
lungo viaggio, dunque, negli inferni del quotidiano vivere, talvolta
insospettati o appena visibili dall'esterno, e in quel “cuore
di tenebra” senza tempo che ancora batte nel corpo sempre più
malato della società attuale. Un'opera, questa di Spurio, che
suscita curiosità, fin dal titolo, solleva domande e dalla
quale è possibile trarre, per chi fosse interessato ad
approfondire, ottimi consigli di lettura o, eventualmente, rilettura
alla luce delle dettagliate analisi proposte. Del resto, le vie del
Male in letteratura, e non solo, si sono sempre rivelate
d'inspiegabile fascino e i “cattivi dentro”, seppur
personaggi di carta, non hanno mai annoiato.
Laura
Vargiu
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