Il
marchese di Roccaverdina – Luigi Capuana –
Garzanti - Pagg. XXVI – 278 – ISBN 9788811361053
– Euro 9,00
Si
cambia cifra
Pubblicato
in volume nel 1901 è il più famoso romanzo di Luigi
Capuana, il teorico della poetica verista, un romanzo però non
manifesto letterario come “Giacinta” ma imperniato alla
presentazione di un vero e proprio caso umano, un caso clinico,
secondo il gusto positivista, di una gelosia fiera e tenace che
conduce all’omicidio. Il marchese ha infatti in casa come
concubina Agrippina Solmo, una donna del popolo in servizio alle sue
dipendenze, e di essa è innamorato ben consapevole che tale
unione è osteggiata dalle convenzioni sociali; pressato dalle
ragioni legate alla convenienza la dà in moglie al suo uomo di
fiducia, Rocco Criscione, facendogli promettere che il matrimonio non
verrà mai consumato. La rinuncia alla donna lo porta ad uno
stato tale di frustrazione da renderlo incapace di tollerare il
sospetto che tra i due sposi stia accadendo quel che è
naturale accada. Compie pertanto un delitto, uccide il marito della
sua amante, e incapace di sostenere il peso della colpa tenta una
serie di azioni che culminano nella pazzia. Paradossalmente, benché
la voce narrante sia del tutto impersonale, il lettore tende a
simpatizzare per un codardo che getta in prigione un innocente,
riuscendo a percepire come egli, in realtà, sia la vittima di
un sistema sociale, quello siciliano, ancora fortemente legato alla
struttura feudale del mondo agrario in qualità di detentore di
un privilegio blasonato che solo apparentemente lo eleva
impedendogli, di fatto, di vivere come persona. La lettura è
piacevole ma nulla più, permette di percepire la forte
distanza stilistica con le tecniche narrative sviluppate da Verga e
di apprezzarne maggiormente l’elevata cifra stilistica.
Siti
|