Il
silenzio – Erling Kogge – Einaudi –
Pagg. 120 – ISBN 9788806234454
- Euro 12,00
Un
disorganico silenzio
Agile
libello che si legge tutto d'un fiato ma senza particolare
entusiasmo. Si tratta di riflessioni tratte dall'esperienza del
grande esploratore norvegese che, dopo aver attraversato l'Antartide
in solitaria, solo e in silenzio per cinquanta giorni, ha maturato
nel suo intimo e rafforzato poi con il pensiero di filosofi o
l'espressione creatrice di diversi artisti. Il libro è ricco
di citazioni che spaziano dal pensiero di Heidegger a quello di
Wittgenstein passando per Kierkegaard per arrivare a Sacks e sfiorare
gli universi musicali o pittorici di altri artisti. Il filo
conduttore è il tentativo di dare risposta a tre quesiti
iniziali - Ma cos'è il silenzio? Dove lo si trova? E perché
oggi è più importante che mai?- con trentatré
riflessioni che coprono ognuna al massimo tre pagine. É
proprio questo a mio avviso il limite del libro che, pur riflettendo
un approccio condivisibile e oggettivamente interessante, non riesce
a elaborare un pensiero organico e di accompagnamento a riflessioni
più mature. Encomiabile il tentativo, appena sufficiente il
risultato finale.
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