Oltre
l’inverno, di Isabel Allende
In
questo libro I. Allende si discosta dai suoi soliti temi, riguardanti
il Cile dei tempi passati, per spostarsi principalmente nella New
York dei nostri giorni, e provare a scrivere un giallo. Non è
il suo genere, ma con abilità ed esperienza riesce a portare
in una trama piuttosto esile i racconti di un Sud America molto
vicino a noi. Attraverso il passato di due delle protagoniste, una
Cilena e una giovane Guatemalteca, ci racconta la storia moderna del
Cile, dai giorni dei Desaparecidos fino ad ora, e del
Guatemala d'oggigiorno, con tutti i suoi problemi.
La
storia del Cile moderno la mia generazione la conosce molto bene,
come quella, molto simile, dell'Argentina: le contestazioni contro i
regimi dittatoriali e violenti, le canzoni degli Intillimani, i
ritratti del Che. Poi il faticoso ritorno alla democrazia, con la
ricerca, il più delle volte infruttuosa, delle persone
torturate e scomparse: oppositori del regime, giornalisti (anche
stranieri), studenti, persone comuni accusate ingiustamente. Tutto
questo questo viene raccontato attraverso i ricordi di Lucìa e
di sua madre Lola, che non riesce a rassegnarsi alla perdita
dell'altro figlio: lo cercherà, prima con speranza, poi con
disperazione, per tutta la vita.
Il
protagonista maschile, Richard, è un uomo non più
giovane, tormentato dai ricordi di scelte sbagliate, con una storia
travagliata, ma troppo “letteraria”, niente affatto
originale e poco sentita dall'autrice.
Nella
difficile vicenda di Evelyn, costretta a fuggire dal Guatemala, la
scrittrice dà il meglio di sé. Si sentono spesso storie
di migranti clandestini, ma nei resoconti di un notiziario sono
fredde, spersonalizzate, si parla di numeri e non di persone. I.
Allende invece riesce a calarsi nei panni della protagonista, ne
descrive con calore i sentimenti, le paure, le speranze. Lei vive
bene nel suo povero, piccolo villaggio, con la nonna e due fratelli,
ma assiste al loro omicidio, e quindi deve scappare, spendo che è
solo questione di tempo: chi ha colpito una volta, tornerà per
lei. Inizia così il difficile viaggio verso un posto migliore,
viaggio pieno di pericoli studiati dall'uomo, e altri connessi ad un
ambiente ostile, nido di serpenti e scorpioni. Il tutto è
narrato con tanta partecipazione e umanità, da far pensare che
chi scrive, o persone a lei molto vicine, abbiano realmente
affrontato una simile odissea.
Il
finale non è granché: banale, scontato e descritto in
modo pedante. Moralmente poco corretto, tratta l'apparato giudiziario
degli Stati Uniti come se fosse Guatemalteco o Cileno: incompetente.
Onestamente, non credo che negli USA la polizia e l'FBI siano tanto
scadenti, ma forse accettano con facilità soluzioni di comodo.
Ad ogni modo non siamo nella posizione di poter giudicare, solo di
osservare.
Nell'insieme
è un libro che si legge facilmente, da consigliare soprattutto
ai più giovani, ma gradevole per ogni età. Un po'
carente nell'unità del narrrato, con le vicende pregresse dei
protagonisti che s'intersecano e si interrompono, molto vivido nelle
singole parti descritte con lucidità e perizia. Non un
capolavoro, ma un buon prodotto letterario, che porta a conoscenza di
drammatiche realtà.
Scheda:
Autrice Isabel
Allende
Titolo Oltre
l' inverno
Anno 2017
Editore Feltrinelli
ISBN 978-88-07-03262-2
prezzo €
18,50
Evelyn
…
Sabato
Santo, cinque settimane dopo la morte di Gregorio Ortega, venne il
turno dei suoi fratelli … Evelyn fu trasportata all'ospedale …
a giudicare dalle contusioni doveva avere diverse costole fratturate
… aveva anche subito dei colpi al volto e una probabile
commozione cerebrale … non riconosceva la nonna.
…
la
prima parte del viaggio, fino a (una) città di frontiera,
separata dal Messico dal fiume … si trattava di una frontiera
permeabile … Si trovavano nello Stato del Chiapas …
(dove) spariva molta gente. Non ci si poteva fidare di nessuno, né
dei civili né dell' autorità.
Rosella
Rapa
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