Il
sentiero dei figli orfani –
Giovanni Capurso – Alter Ego – Pagg. 204 – ISBN
9788893331463
- Euro 14,00
Noi
tutti non siamo che un pensiero, un’intuizione di Dio, in carne
e ossa, un pensiero che è destinato a ritornare da dove è
venuto, dal grembo del Creatore. E un giorno, prima o poi, quando Lui
vorrà, ci rincontreremo in un luogo che non conosciamo, un
luogo speciale.
Giovanni
Capurso, docente di filosofia, giornalista e scrittore ci regala il
suo ultimo lavoro “Il sentiero dei figli orfani” edito
Alter Ego, una storia di formazione che narra il delicato passaggio
dall’infanzia all’adolescenza di Savino nella sua San
Fele, paese dell’entroterra lucano.
Savino ci parla già
adulto quando i ricordi famigliari e amorosi ritornano ad affollare
la sua mente, un viaggio in quel mondo dove tutto era, ancora,
un’avventura, dove ci si sente protetti dalla famiglia finanche
i primi fallimenti, le prime mancanze non ci fanno oltrepassare
quella soglia che dall’infanzia varca all’adolescenza
fino a sfociare nella maturità.
Da
sarta del paese, inoltre, la nonna realizzava gli abiti per tutte le
spose sanfalesi, ma a ognuna diceva che quello valeva solo per un
giorno e una notte, mentre la più importante era la veste
dell’anima, che doveva ricucire ogni volta tutti gli strappi
della vita.
L’incontro
con Adamo, un uomo “straniero” venuto a stabilirsi a San
Fele cambierà le sorti del suo destino, mostrando a Savino un
nuovo modo di concepire la vita.
Il sentiero dei figli orfani è
un libro che sa di buono, sa far sentire l’odore del vivere
sano, di piccole cose, sa far avvertire il dolore delle perdite e la
crudezza del crescere.
Intorno a Savino girano diversi
personaggi che hanno qualità apprezzabili, e Capurso per
ognuno ha costruito una trama importante, i personaggi sono ben
disegnati e nessuno di quelli che abita Il sentiero dei figli orfani
passa in secondo piano o inosservato al lettore.
L’autore
ha un modo di narrare delicato, quasi poetico, ti afferra per mano e
ti accompagna in un viaggio tra i meccanismi della vita semplice di
paese, un viaggio che rimane impresso nel cuore.
È che
alla fine della lettura mi sono profondamente riconosciuta in Savino
e probabilmente in tutti gli altri personaggi, c’è da
dire che non sono meridionale, ma in tutti i paesini del mondo, si
sentivano certi sapori e odori che oggi ho ritrovato tra le pagine di
Il sentiero dei figli orfani.
Una lettura che consiglio!
Mi
spiegò cos’era per lui il peccato. “È nato
con il nostro io, la più terribile invenzione della natura (…)
Con esso è sorta la capacità di fare male. L’innocente
non ne è in grado. Una tempesta o un uragano non hanno colpe;
un batterio che aggredisce un organismo, una vipera che morde o
un’aquila che punta dall’alto la sua preda sono
innocenti.”
Katia
Ciarrocchi
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