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  Letteratura  »  Astrid, di Giuliana Balzano, edito da Alter Ego e recensito da Katia Ciarrocchi 26/10/2019
 
Astrid – Giuliana Balzano – Alter Ego – Pagg. 264 – ISBN 9788893331470 - Euro 15,00



Vede, noi siamo un po’ il frutto di tutto, del bene e del male degli altri. Sta a noi poi selezionare gli input che riceviamo, e magari canalizzarli in una direzione o nell’altra.

Astrid è il thriller di Giuliana Balzano edito Alter Ego edizioni e ambientato a Genova, ambientazione perfetta per un libro dagli sviluppi suggestivi.

Francesca Viremoli non era una brutta donna, ma era una gran brutta persona.
Una di quelle che, entro alle tasche, aveva sempre mille verità. E quando indossava giacche senza tasche, le verità le teneva tutte sulla punta della lingua.

Che i luoghi di lavoro non siano isole felici è risaputo, gli ambienti sono carichi di invidia e sgambetti che ci si fa l’un con l’altro e poi, per esperienza posso affermare che un ambiente prettamente femminile è un covo di vipere e non lo dico per definizione, ma perché tanto è.
Astrid Berglund direttrice di un’azienda dove si lavora il legno viene trovata morta nel suo ufficio, si tratta di omicidio e da qui le indagini porteranno a scoprire le cattiverie e le invidie più assurde tra le colleghe dell’azienda. Astrid che in ogni modo ha provato a placare gli animi sarà riuscita nel suo intento?
Giuliana Balzano traccia una fitta rete di personaggi, ognuno con il proprio privato, ognuno ben delineato e descritto nella propria indole, tra cattiveria e insicurezza, paura e angoscia e senso di onnipotenza che tessono una fitta trama di cattiverie. Come dicevo sopra un covo di vipere che si mordono la propria coda.
Non voglio andare oltre nel raccontare la trama o i personaggi, perché a mio avviso è una bella esperienza di lettura, ogni lettore si riconoscerà in un piccolo contesto di ipocrisia. Un contesto che va a miscelarsi alla perfezione con il vivere sempre più affannoso, malato e triste per la fatica di affrontare un vissuto spesso non troppo roseo.

Perché certi dolori sono come i vestiti: ti vestono alla perfezione. Non ti stanno né larghi né stretti. Ti calzano a pennello. Anch’io ne sto vestendo uno ora. Mi sta quasi bene, vero?

Il libro è ben delineato, esasperante in alcuni momenti, perché nella natura umana lo siamo, con le mezze verità o piccole bugie “bianche” che raccontiamo o ci raccontiamo con la convinzione di non fare male.
Il messaggio che l’autrice ci tiene a mandare è quello che l’unica salvezza è “la verità”, l’importanza della verità per affrontare le paure, per non fare del male per stare bene con se stessi e con chi ci è vicino, per non istaurare quei meccanismi che si insinuano negli stratagemmi concepiti da comportamenti malsani.
Un libro che si legge bene, e che fa riflettere… molto.

ridi di te, prenditi in giro più che puoi, solo in questo modo potrai accettare te stesso e tutte le cazzate che nella tua vita hai fatto. Ridi di te per aver creduto a chi non dovevi, per aver permesso di essere preso in giro, per non aver preso il treno giusto ma quello sbagliato solo perché su quel treno salivano tutti, per aver creduto di vincere ed esserti incazzato per aver perso. Riprendi in mano la tua vita…



Katia Ciarrocchi



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