Fahrenheit
451 – Ray Bradbury – Mondadori –
Pagg. 166 – ISBN 9788804665298
– Euro 12,00
Al
bando la conoscenza
In
uno scenario urbano dominato dalla tecnologia, l’uomo
apparentemente ancora vive , in realtà resiste e si adatta,
come sempre nella storia del genere umano. Questa volta però
l’adattamento dipende da una realtà che egli stesso ha
creato in un parossismo tecnologico senza precedenti dove, gioco
forza, l’élite destinata al comando, come sempre nella
storia del genere umano, trova terreno fertile per imporre un nuovo
mondo, nuovi modelli, univoci, incontrastati e incontrastabili.
Terribili e temibili eppure, alla fine sopportabili. Tutto si
sopporta se viene offerta una alternativa facile e comoda che porti
alla passività assoluta e all’ottundimento di ogni
manifestazione che possa anche solo di sfuggita far cadere nella
razionalità. Con il raziocinio si estingue però anche
l’emotività e il non pensare procede di pari passo con
l’infelicità più assoluta. Una forma di
resistenza è possibile, ma , come sempre nella storia del
genere umano, porta all’isolamento, al confino, alla fuga e per
finire alla macchia. Basta una forma di potere totalitario e lo
scenario distopico immaginato da Bradbury non ci pare poi così
lontano o irrealizzabile. Certo la componente fantastica, tipica del
genere, qui ha del geniale: in un’ottica invertita, uno dei
quattro elementi alla base di qualunque cosmogonia, il fuoco, diventa
, in chiave simbolica, lo strumento che genera in luogo di
distruggere: i pompieri appiccano incendi in luogo di domarli e di
esso si servono per distruggere le case che ancora custodiscono
l’unico potere che potrebbe minare quello centrale dal quale
sono comandati: i libri. E Montag, il nostro eroe, fa proprio il
pompiere, fin quando, un giorno, all’improvviso esce dal
torpore che lo circonda e lo domina dal momento in cui ebbe la netta
percezione che qualcosa stava cambiando senza avere la forza per
opporsi. La narrazione segue le sue vicende e il suo destino per
restituire gradualmente una dimensione collettiva quasi
impercettibile inizialmente e che via via restituisce il quadro
completo di un mondo privato del suo bene più prezioso: la
conoscenza. Originale e nota intuizione alla base di un romanzo che,
per mero gusto personale, non riesce a catturare la mia attenzione a
livello formale anche se anche , a livello contenutistico stimola la
riflessione. Lo consiglieri solo agli appassionati del genere.
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