Io
non ho paura – Niccolò Ammaniti –
Einaudi – Pagg. 230 – ISBN 9788806207694
- Euro 14,00
Che
ne sai tu di un campo di grano...
È
ormai lontano il tempo della prima edizione di questo romanzo (2001)
così come è, di conseguenza , già datato anche
l’omonimo film di Salvatores, vincitore nel 2004 del David di
Donatello , eppure mi sento di dire che è un prodotto
letterario che ha lasciato il segno: non si è trattato di una
meteora nel firmamento delle celebrità passeggere ma, è
evidente, ha colto il segno.
Ancora oggi risulta richiesto dal
mercato e viene continuamente ristampato, circola nelle scuole e
funge da viatico per il passaggio a letture più mature.
Soprattutto quando si è a digiuno. Viene letto da persone di
tutte le età e molti ne serbano un buon ricordo. Ai ragazzi
piace, cattura la vicenda, catalizza la suspense, attrae il
linguaggio pulp, mimetico e necessario a rappresentare la miseria di
un immaginario paese della Puglia, incastonato in bionde colline
ricche di grano e circondato dai terribili anfratti delle più
tetre gravine.
Un pugno di case, una strada, Acqua Traverse. Una
banda di bambini, adulti allo sbando, il sapore della povertà,
quella dove si insinua il malcostume, il guadagno facile, la moda,
anche quella, dell’ignobile stagione dei rapimenti. È il
1978. La vittima è Filippo, un bambino del nord che viene
catapultato in un buco del sud, lì gettato, in attesa del
riscatto. Vittima con lui è Michele che lo scopre casualmente
e cerca di capire le ragioni della sua presenza, indagando l’oscuro
mondo degli adulti, i veri mostri da temere che detronizzano in un
colpo solo tutte le ataviche paure di un bambino di nove anni. È
la storia di un legame profondo, non cercato, capitato, che permette
però di far luce su tutti gli altri legami, quelli
consolidati, quelli creduti certi e indiscutibili. È anche
indirettamente il ritratto dell’Italia e dei suoi storici
divari. Un piccolo romanzo di formazione consigliato a tutti,
soprattutto ai giovanissimi.
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