Corpi
di reato.
Le indagini della criminologa Nancy Parente
-
Giancarlo Piciarelli - ilmiolibro self publishing -
Pagg.
224 -
EAN 9788892361935
– Euro
17,00
Giancarlo
Piciarelli è un autore poliedrico e molto prolifico. Tanto si
mostrava ricca e inesauribile la sua vena poetica, che lo ha portato
alla ribalta del mondo letterario negli anni ’90, tanto la sua
vena narrativa si impone per freschezza e fluidità, spaziando
dal genere umoristico al poliziesco sempre con esiti pregevoli e
senza mai manifestare segni di stanchezza. Negli ultimi anni ha
prodotto alcuni romanzi thriller molto appassionanti, ben condotti
sia sul piano dell’originalità, sia su quello della
logica, ideando storie non solo credibili, ma anche sostenute da una
minuziosa documentazione sugli argomenti trattati.
Negli
ultimi thriller pubblicati da Giancarlo Piciarelli l’ambientazione
era squisitamente italiana e il protagonista era il commissario Leo
Blasi, sessantenne romano verace, specialista nella caccia ai serial
killer; invece, in “Corpi di reato” il ruolo principale
viene assunto da Nancy Parente, quarantenne italo-americana laureata
in criminologia e figura di spicco della sezione Crimini Speciali di
Manhattan. Già questo fa capire che l’autore ha impresso
un cambiamento di rotta: al posto di un maturo protagonista maschile
scorbutico e tormentato, una donna più giovane, volitiva,
determinata e fragile al tempo stesso; non più l’Italia
e Roma in primo piano, ma New York e l’America. Non si creda
però che Piciarelli accantoni l’amore per la sua città
natale, perché nel corso della vicenda ci sarà spazio
anche per Roma e avrà un ruolo di rilievo il capo
dell’Interpol, l’italianissimo Luca Leonardi, non a caso
conoscente ed estimatore del commissario Blasi.
In
un certo senso questo nuovo romanzo di Giancarlo Piciarelli
rappresenta la sintesi del suo amore per Roma e per New York, per la
“maschia” romanità e per il mondo femminile,
validamente rappresentato da Nancy Parente e dalle sue colleghe Zelda
e Abigail. Ma tutto questo pare una sorta di cornice, perché
il vero cuore del libro è un altro, ben più crudo,
spaventoso e terribile.
Fin
dalla copertina si intuisce che leggendo questo libro si entrerà
in un universo torbido, che non dà scampo nemmeno alle
creature che più di ogni altro meriterebbero cura, attenzione
e rispetto. Kidnapping, si dice in inglese. Rapimento di bambini. Già
questo provoca un senso di angoscia, perché ci catapulta in
una realtà infame, dalla quale preferiremmo distogliere lo
sguardo e della cui efferatezza preferiremmo ignorare tutto. Ma
purtroppo il kidnapping non è un’invenzione letteraria,
è una piaga che affligge il mondo intero, sostenuta da un
mercato fiorentissimo, cha va dalla pedofilia allo sfruttamento per
accattonaggio, fino al limite più estremo, rappresentato
dall’utilizzo dei bambini come fornitori di organi di ricambio.
Ed
è proprio su quest’ultimo versante che, dopo la
scomparsa di tre bambini a New York, si indirizzeranno le indagini
del team coordinato da Nancy Parente. La caccia ai rapitori non sarà
facile né sul piano operativo né su quello emotivo, ma
porterà i suoi frutti svelando tutto il marciume di bande
criminali specializzate nel rapimento di bambini per utilizzarne gli
organi e occultarne i cadaveri nei modi più abietti e
fantasiosi.
Questo
romanzo, per quanto sembri scritto di getto, dato che uno dei suoi
punti di forza è proprio la scorrevolezza, rivela un lungo
lavoro di preparazione sia per le descrizioni dei luoghi, sia per
l’approfondimento delle tematiche prese in esame e sviluppate
con ammirevole chiarezza espositiva. È molto cinematografico,
perché basato sull’azione e sui dialoghi, tutti
credibili, immediati e incisivi. La psicologia dei personaggi è
tratteggiata con la sapienza narrativa di un vero professionista
della penna, che anche con ”Corpi di reato” ha giocato la
carta vincente.
Fiorella
Borin
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