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  Letteratura  »  Ida mater, di Augusto Benemeglio, edito da Youcanprint e recensito da Katia Ciarrocchi 22/03/2020
 
Ida mater – Augusto Benemeglio – Youcanprint – Pagg. 184 – ISBN  9788831638296 – Euro 26,00


Vi dico, parenti e amici, che questo è un racconto ancora e sempre da scrivere e riscrivere, da leggere e rileggere, che non avrà mai un inizio né una fine, è un racconto che attraversa le galassie e altri universi invisibili, sconosciuti, rottami di stelle morte che fanno ancora musica

Perché” la madre – dice Victor Hugo – “è un angelo che ci guarda e ci insegna ad amare e mai, mai ci abbandona”

Per un figlio, la perdita di un genitore in tenera età è uno squarcio immenso, la perdita di una madre è una recisione che mai rimarginerà.
Augusto Benemeglio si racconta e narra la sua grande perdita quando ancora era troppo piccolo perché possa conservarne il ricordo. Con l’aiuto di una cugina ricostruisce il passato, nel percorso della mamma delineandone così la figura tra fotografie e racconti di amici e parenti.

Che cos’è l’amore? Volete imprigionare la luce? Vi sfuggirà tra le dita.

Tua madre era una maga, sapeva vedere oltre le cose, era nata per dare gioia agli altri”, scrisse mio padre in una sorta di tardiva resipiscenza, nell’unica volta che mi parlò di te, ed eravamo entrambi già vecchi.

Augusto ci racconta della madre in “Ida Mater” quando, come lui stesso scrive, è già “vecchio” eppure tra le righe vedo due occhi di bimbo che si illuminano nel momento in cui ricorda, in cui apprende, in cui si accoccola e accetta la perdita di questa madre venuta a mancare troppo giovane. Accettazione che Benemeglio non avrà in giovane età, un’elaborazione del lutto lunga anni e anni di vita, ma che alla fina arriva con la consapevolezza che nulla muore, ma tutto si trasforma. Un angelo che non ha mai abbandonato veramente i figli e i famigliari, perché viva nei ricordi.

Svegliati! Il giorno ti chiama alla vita. Il tuo dovere: nient’altro che vivere.

Una foto è per sempre
È come una canzone,
è lo specchio dove ritrovarsi,
guardarsi dentro un liquido
è scoprire un po’ di più chi sei.
Non distruggere mai questa luce
E’ una piccola storia dell’anima.

Ma i ricordi di Augusto Benemeglio vanno oltre la mamma naturale e ripercorre la vita con la nonna paterna che si è presa cura di lui e il fratellino, senza la quale sicuramente i piccoli sarebbero stati destinati a un orfanotrofio. L’autore ricorda i sacrifici e le rinunce della donna per poter dar “tutto e il meglio” a quei nipoti tanto sfortunati… e il rimorso per non aver detto un grazie al momento giusto riaffiora alla mente dell’autore.

Penso a lei, mi commuovo e piango, per tutte le mie viltà, la mia ingratitudine, le parole più semplici che le ho fatto mancare, anche un semplice grazie nonna, ti voglio bene!

Unica pecca di questo meraviglioso libro di memorie, è la punteggiatura e gli spazi prima e dopo di essa, ma una pecca che si fa perdonare dal cuore immenso che l’autore mette nella narrazione.
Un libro, Ida Mater, che ricorda la vita in tutta la sua cruda beltà.



Katia Ciarrocchi



www.liberolibro.it




 
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