La
regina dei castelli di carta – Stieg Larsson –
Marsilio – Pagg. 857 – ISBN 9788831714662
– Euro 14,00
Giustizia
è fatta
Se
prima di tre anni fa, quando mi avvicinai timidamente a “Uomini
che odiano le donne”, mi avessero detto che avrei finito per
innamorarmi di “Millennium”, molto probabilmente sarei
scoppiata a ridere liquidando la cosa come impossibile.
In
verità, per innamorarmi della trilogia in questione è
stato sufficiente il primo volume e ora che ho chiuso anche il terzo
so già che della prosa accattivante di Stieg Larsson sentirò
una forte mancanza. Una prosa, quella del compianto autore svedese
scomparso a soli cinquant'anni nel 2004, che si rivela capace di
appassionare anche chi, come la sottoscritta, non legge abitualmente
gialli, polizieschi o thriller. Come nel precedente “La ragazza
che giocava con il fuoco”, anche ne “La regina dei
castelli di carta” continua a essere al centro della narrazione
la vicenda di Lisbeth, la giovane hacker che odia gli uomini che
odiano le donne, riprendendo il racconto dal punto esatto in cui era
stato interrotto nel secondo libro. E se in quest'ultimo niente e
nessuno avevano potuto bloccare una Lisbeth braccata dalla polizia
dell'intero Paese e non solo, stavolta nemmeno una pallottola in
testa riuscirà a fermarla: il complotto ordito ai suoi danni,
fin da quando era ragazzina, giunge al capolinea e finalmente le
porte delle patrie galere svedesi, anche grazie all'aiuto dello
scaltro giornalista Blomkvist, si spalancheranno all'improvviso per i
responsabili, i quali hanno giocato il tutto per tutto pur di non
soccombere e far calare di nuovo il buio attorno allo spinoso affare
Zalachenko. Una trama, pure in queste pagine, tutt'altro che avara di
colpi di scena che catturano il lettore sino alle battute finali,
mentre la scrittura particolarmente scorrevole, in pieno stile
Larsson, induce a “divorare” in tempi piuttosto rapidi un
volume ancor più corposo dei precedenti.
Mi
è stato raccontato che, da qualche tempo, un altro autore
svedese ha aggiunto alcuni titoli alla trilogia, ma per me
“Millennium” finisce qui, anche perché la penna di
Stieg Larsson, come nel caso di ogni grande scrittore, è unica
e irripetibile. Lisbeth, Mikael, Erika e tutti gli altri personaggi
mi mancheranno, e non poco.
Laura
Vargiu
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