Vita
nova – Dante Alighieri – BUR – Pagg.
208 – ISBN 9788817034418
– Euro 9,00
Destinazione
Paradiso
Chi
è poeta? Chi va seguendo un solco già tracciato o chi
osa scartare di lato trovando una nuova via? Come esprime la sua
sensibilità il poeta? Attingendo dal mero dato biografico, dal
colmo delle sue impressioni o rinnovando le stesse per superare se
stesso, la propria finitudine, il proprio ego? Come si realizza
infine la sua sicurezza espressiva? Sigillando il ricordo,
elaborandolo o facendone ancora materia di nuova e rinnovata
ispirazione? Dante, delle due possibilità, ha sempre scelto la
seconda e questo prosimetro , il primo in campo lirico in lingua
volgare italiana, è la summa di una capacità
innovativa, sua cifra contenutistica ed espressiva caratterizzante,
in continua tensione, tesa a raggiungere una perfetta sintesi tra
istanze culturali vigenti e profonda consapevolezza di sé.
Stupisce
la “Vita nova”, per il candore biografico, per la
suggestione onirica che la attraversa, per il finale aperto. Finale
che promette, riconoscendo un limite momentaneo, di giungere ad una
capacità lirica ancora più netta, più
cristallina, dignitosa al pari dell’oggetto di cui ancora
tratterà: “io spero di dire di lei quello che mai non
fue detto d’alcuna”. Stupisce anche perché qui è
già contenuta una vasta gamma di liriche esteticamente
perfette, una per tutte la celebre “Tanto gentile e tanto
onesta pare” , capaci di inframmezzare una narrazione piacevole
quanto un romanzo, complessa come una filosofia, intensa come una
rappresentazione visiva.
L’uomo contemporaneo non può
privarsi di questa visione e non sarà scevro dalle suggestioni
che l’opera ha saputo ispirare alle più intelligenti e
raffinate voci culturali delle epoche passate.
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