Cambiare
l’acqua ai fiori - Valerie Perrin – E/O –
Pagg. 476 – ISBN 9788833570990
– Euro 18,00
Leggibile
È
in fondo la storia di una resurrezione, di un riscatto di
un’esistenza partita male, quella della protagonista Violette,
personaggio del quale si segue una porzione di vita. È stata
una giovanissima allo sbando e senza famiglia, una moglie infelice e
una mamma amorevole. Tutte queste identità vengono
progressivamente superate per andare a creare una nuova Violette,
anche grazie al nuovo lavoro che intraprende dopo aver abbandonato il
casello di una linea ferroviaria, del quale era custode insieme al
marito: diventa infatti guardiana del cimitero di Brancion en-Chalon,
mentre Philippe, dopo aver tentato di mettersi alle spalle il passato
e il lutto che li accomuna- la perdita in circostanze mai chiarite
dell’unica figlia Léonine- sparisce nel nulla. Per la
prima volta Violette è libera di seguire i suoi sentimenti, le
sue emozioni, di scegliere i suoi amici, di non aver paura di essere
inadeguata. Ha una spiccata sensibilità per ascoltare gli
altri che osserva nel momento più delicato della loro
esistenza, quando accompagnano in cimitero i loro cari e li salutano
per l’ultima volta. Lei è lì, presenza discreta,
la sua casetta accoglie chi ha bisogno di conforto, chi cerca un caro
tra le lapidi tutte uguali, chi non capisce perché la madre
abbia voluto essere sepolta accanto a un perfetto sconosciuto …
La
componente del mistero è il filo conduttore della narrazione
che scioglie solo alla fine il segreto più importante, quello
che permette, una volta conosciutolo, di poter elaborare il lutto o
perdersi per sempre.
Aldilà
della sinossi sibillina che è necessaria per non svelare più
di tanto il contenuto del romanzo, tra l’altro abbastanza
lineare e prevedibile, a parte lo svelamento finale, per i miei gusti
forzato e al sapor di melodramma, direi che non vi è nulla
più. Il romanzo è leggibile, a tratti gradevole,
ampiamente caratterizzato da riferimenti alla cultura francese, per
lo più musicali, potrebbe piacere a chi ambisce a una lettura
poco impegnativa. Estiva al punto giusto.
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