Lungo
il fiume della vita –
Giovanna Giordani – Youcanprint – Pagg. 54 –
ISBN 9791220380416 – Euro 8,00
“La
vita è come un corso d’acqua” sembra suggerire il
titolo di questa silloge di Giovanna Giordani, di recente
pubblicazione.
E
come tale, nel tempo del suo lungo percorso, va incontro a diverse
situazioni, piacevoli o spiacevoli, alle quali deve cercare di
adattarsi.
Questa
interessante metafora del fiume si potrebbe dire faccia parte del DNA
di Giovanna, nata nei pressi del fiume Adige con il quale ha
mantenuto nel tempo una buona comunicazione, avendo trascorso gran
parte della sua infanzia e adolescenza in sintonia con il fiume e con
la natura circostante.
Ma
le poesie di questo nuovo volumetto vogliono rappresentare
soprattutto un omaggio alla bellezza della natura, in generale, e ad
esse il fiume della vita fa in un certo modo da sfondo, da
caratterizzazione anche dell’animo gentile della poetessa.
In
queste poesie viene utilizzato un linguaggio che sembra essersi
sollevato dalla materialità del mondo, aver superato la sua
opacità, la sua pesantezza, ed aleggiare sospeso per avere una
prospettiva migliore, una visione che predispone alla messa in
evidenza del bello che la natura sempre offre. Basta saper cogliere
l’attimo e il luogo nella giusta “inquadratura”.
È
proprio vero che le cose possono acquistare senso e significato
diverso a seconda di come le si guarda, o dello stato d’animo
con cui ci si connette ad esse, o ancora a seconda di quel che si
vuole comunicare o delle sensazioni evocate dai ricordi.
Il
linguaggio, a sua volta, aiuta l’intenzionalità di chi
osserva, pensa e scrive, per chiarire, prima di tutto a se stessi e
poi a chi leggerà, le proprie sensazioni e riflessioni sulle
proprie esperienze.
In
questa raccolta, la leggerezza del linguaggio, quella
categoria della scrittura tanto cara a Italo Calvino, è il
vero cardine con cui e su cui sono concepite le poesie che, forse
proprio per questo, acquistano uno spessore che le riveste di
significato profondo.
Guardare
alle poesie nella loro totalità è come mettersi nella
stessa prospettiva dell’autrice e vedere dal suo stesso punto
di vista.
In
questa operazione di immedesimazione, che avviene in modo del tutto
naturale, la sorpresa è che si assorbe la stessa serenità
che sembra dimorare nell’animo della poetessa.
Un
esempio per tutte le poesie: È questo un posto, in cui
Giovanna sembra vivere all’unisono con quel che le sta intorno,
e la descrizione che ne fa è accattivante perché è
come se stesse parlando del suo piccolo paradiso e mostrasse a sua
volta a chi legge la comprensione del valore e della bellezza della
vita che ne ha ricavato.
Una
caratteristica particolare di questa raccolta è l’osservazione
che l’autrice fa dei suoi luoghi nelle diverse stagioni
dell’anno, così che il bosco, ad esempio, viene
rappresentato nelle sue diverse sfaccettature, dando l’impressione
che si stiano osservando dei quadretti bucolici, molto rasserenanti.
Lo
stesso accade con i brevi componimenti della parte finale del libro,
gli haiku.
Nei
tempi inquieti in cui la nostra vita sembra essere precipitata, la
lettura di queste poesie appare come un toccasana, un modo per
ricordarci che c’è sempre del bene che possiamo fare a
noi stessi, vivendo come in simbiosi con la natura, il cui rispetto
non può che riverberarsi su noi stessi e generare un circolo
virtuoso di benessere.
Personalmente
vorrei intendere e indicare ancora meglio queste poesie come un
talismano, come una modalità per sconfiggere il male
che vorrebbe prendere il sopravvento, per esorcizzarlo e cancellarlo
definitivamente da questo mondo bello e dalle nostre vite.
In
questo senso, la poetessa indirizza anche i suoi sforzi quando
esprime il suo forte dissenso, anzi, la sua indignazione, verso tutto
ciò che tende ad obnubilare le coscienze per far sì che
possano venire più facilmente soggiogate dal male, in certo
qual modo come se potessero esserne assuefatte, anziché
ribellarsi ad esso esprimendone chiaramente la non accettazione.
In
questo libro, dove prevale la leggerezza del linguaggio espressivo,
la poetessa riesce a dire con molto garbo e come aggirando ciò
che non va, che il male non deve avere posto nel nostro mondo, ad
esempio nelle poesie, Piccola Italia, A Papa Francesco,
Europa.
In
altre poesie, in cui parla dei poeti e del loro canto, Giovanna
sembra quasi darci una precisa indicazione di come dare valore alle
piccole cose, senza lasciarci irretire, appunto, dalla malvagità
e disumanità che subdolamente continua a restare in circolo.
È
una lettura molto gratificante, è come ritrovare un senso alla
nostra quotidianità, è come percepire che questo mondo
ha delle chanses migliori e che ogni attimo del nostro tempo,
ogni nostro respiro, possono (e devono!) essere sempre meglio
indirizzati verso il bene, nostro obiettivo prioritario, in ogni
caso.
Maria
Carmen Lama
|