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  Letteratura  »  Il lampadario, di Clarice Lispector, edito da Adelphi e recensito da Grazia Giordani 30/11/2022
 
Il lampadarioClarice Lispector – Adelphi – Pagg. 282 – ISBN 9788845937163 – Euro 19,00


Il lampadario dell’infanzia perduta

Una storia amara, un testo duro che scava nell’animo umano e racconta la fug da luoghi della felicità


Sembra guardarci impassibile, elegante, dalla copertina del suo romanzo Clarice Lispector, autrice de “Il lampadario” (pp.282, euro 19) che Adelphi ci propone nella bella traduzione di Virginia Caporali e Roberto Francavilla. Stiamo leggendo un romanzo pieno di pathos che crea ansia nel lettore. Lo stile può apparire a tratti prolisso, comunque la lettura è attraente. Un testo duro perché scava nei meandri più nascosti della psiche, mettendo in risalto le fragilità più imperscrutabili dell’essere umano. Nell’incipit della narrazione incontriamo Virginia, la protagonista, che si aggira nella grande casa di famiglia, magra, scalza, solitaria “in concentrata distrazione”. I mobili di casa spariscono un poco alla volta, venduti, rotti o troppo vecchi. E le porte si aprono su stanze spettrali in cui regnano il vuoto il silenzio e l’ombra. Resiste, non sconfitto dagli anni, appeso al soffitto un lampadario, unico sopravvissuto di antichi fasti. Virginia era vissuta qui negli anni dell’infanzia coi genitori, la sorella Esmeralda, molto legata al fratello Daniel che esercitava un certo potere su questa adolescente inquieta. Con Daniel condivideva segreti: dal misterioso cappello che vedono scivolare lungo il fiume e che immaginano appartenga a un annegato, alla scatola piena di ragni velenosi di Daniel, fino alla Società delle Ombre di cui sono gli unici membri. Quando entrambi, cresciuti, lasceranno la tenuta di Granja Quieta, per andare a studiare in città, i loro destini li separeranno. E quando, dopo un’ardua educazione sentimentale, a nostro avviso più erotica che sentimentale (Virginia conoscerà alcuni partner, fra i quali si distingue Vicente) , Virginia deciderà di tornare nella casa di famiglia, capirà che “il posto dove si è stati felici non è il posto dove si può vivere. E sul treno che la riporterà lontano si accorgerà di aver dimenticato di guardare il lampadario e capirà di averlo assolutamente perso nella stessa misura in cui ha perso l’incanto della sua infanzia. Lasciamo alla curiosità del lettore l’epilogo triste di questo affascinante romanzo.

Il lampadario” è il secondo romanzo di Clarice Lispector (1920-1977, terminato a Napoli nel 1946 e pubblicato lo stesso anno. Lo scrittore Lucio Cardoso, grande amico dell’autrice, giudicava il titolo “Il lampadario troppo dimesso, ma a lei piaceva proprio per la sua povertà.


Grazia Giordani


 
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