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  Letteratura  »  Il figlio di due madri, di Massimo Bontempelli, edito da Utopia e recensito da Katia Ciarrocchi 05/04/2023
 

Il figlio di due madri – Massimo Bontempelli – Utopia – Pagg. 176 – ISBN 9791280084101 – Euro 17,00



Il figlio di due madri” di Massimo Bontempelli è stato scritto durante la guerra e ambientato in un futuro immaginario, in un’Italia post-fascista, dove la società è governata dalla dittatura.
La trama del romanzo ruota intorno a un evento inspiegabile: il figlio di una famiglia dell’alta borghesia romana assume la personalità di un altro bambino morto sette anni prima. Avvenimento che sconvolge tutti i personaggi del romanzo, che cercano di dare una spiegazione razionale agli eventi soprannaturali, ma poi accettano che essi siano parte della normalità.
Ciò che rende “Il figlio di due madri” un romanzo unico nella letteratura italiana è la tecnica utilizzata dall’autore: il realismo magico. Bontempelli combina elementi realistici con elementi fantastici o sovrannaturali, creando una narrazione che si muove tra la realtà e la fantasia, in questo modo, il romanzo diventa un mezzo per trasformare la realtà e la società, invitando il lettore a lasciarsi andare alla fantasia e ad accettare gli eventi senza cercare di dare loro una spiegazione razionale.
Ma “Il figlio di due madri” non è solo un romanzo che invita alla fantasia, Bontempelli esplora anche tematiche importanti come l’identità e la diversità, mediante la figura del bambino che ha due madri biologiche e che lotta per trovare la sua vera identità.
IL figlio di due madre” lo definirei una denuncia alla società tradizionale che attraverso la sua rigida struttura di valori e aspettative, non riesce a riconoscere e accettare la diversità e l’unicità dell’identità personale, impedendo così ai singoli individui di esprimere liberamente se stessi.
Devo ammettere, proprio una bella scoperta!


Citazioni tratte da: Il figlio di due madri di Massimo Bontempelli

come aveva detto un giorno Ramiro descrivendo il suo ritorno sopra la terra?
« Come quando uno sogna di volare, in mezzo a tanto tanto fresco da tutte le parti».

Luciana si fermò impietrita e strinse le due mani sul petto: per un istante il cuore le si era fermato perché il cuore dell’uomo non fa l’abitudine ai miracoli.

Arianna è morta, per mancanza di immaginazione, ora che solo d’immaginazione avrebbe potuto vivere. Mariano Parigi, chiamato, passò tutto un giorno, tutta una notte in quella casa ignota seduto sulla valigia chiusa di Arianna, Arianna che se n’era andata, andata di casa in cerca di Mario. Dopo che Arianna fu seppellita, Luciana non sentiva più se ancora dovesse avviarsi per il mondo a cercare Ramiro dietro i segni, le stelle le voci.



Katia Ciarrocchi



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