Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Letteratura  »  La cripta dei cappuccini, di Joseph Roth, edito da Adelphi e recensito da Laura Vargiu 20/04/2023
 

La cripta dei cappuccini - Joseph Roth - Adelphi - Pagg. 196 - ISBN 9788845907128 - Euro 10,00


La scomparsa di un mondo


Una lettura molto bella e scorrevole, quella offerta da "La Cripta dei Cappuccini" di Joseph Roth (1894-1939), autore nato nella periferia dell´impero asburgico, lo stesso impero di cui egli si rivela un grande cantore.
Scritto e pubblicato nel 1938, il romanzo narra la rovinosa vicenda di Francesco Ferdinando, appartenente alla famiglia Trotta di recente nobiltà. Fa da sfondo la Vienna dell´ultimissimo periodo della Belle Époque, poco prima che scoppi la grande guerra che, come noto, porterà allo sfacelo non solo dell´impero in sé, ma anche al venir meno di un´epoca e di un mondo di certezze, quelli in cui si muove inizialmente il giovane protagonista dedito a ozio e frivolezze; nella narrazione subentra la parentesi legata agli scenari bellici dei confini orientali per poi ritornare a una città spenta dove niente è più come prima e i titoli nobiliari non salvano da debiti e ipoteche.
L´idea della morte e del disastro aleggia fin dall´inizio in queste pagine caratterizzate da una prosa coinvolgente e di grande piacevolezza, in cui, oltre a quello di Trotta, perfetta voce narrante, s´incontrano personaggi molto ben riusciti.
E la Cripta dei Cappuccini del titolo? Essa è il luogo che, nella capitale asburgica, accoglie le tombe imperiali, inclusa quella del vecchio Francesco Giuseppe, scomparso nel 1916 con il conflitto ancora in corso: superba metafora del tramonto di un impero e di una società di cui, come ben esprime la conclusione del libro, resta infine un grande vuoto e un´indicibile nostalgia per chi vi ha vissuto.


Laura Vargiu

 
©2006 ArteInsieme, « 014070505 »