Una
vita come tante - Hanya
Yanagihara - Sellerio - Pagg. 1104 - ISBN 9788838935688
-
Euro 24,00
"Una
vita come tante" è un libro che mi ha lasciato senza parole, è un
romanzo che ti squarcia l´anima, anche se poi ti chiedi: come è
possibile che tutto il male del mondo accade a una sola
persona?
Romanzo
scritto da Hanya Yanagihara, è un´opera potente e struggente che
affronta temi come l´amicizia, il dolore, la sofferenza e la
resilienza umana. La narrazione si concentra sulla vita di quattro
amici che si sono conosciuti al college: Willem, JB, Malcolm e Jude,
tuttavia, è la storia di Jude ad essere al centro
dell´attenzione.
La
storia di Jude St. Francis e dei suoi amici è una delle storie più
toccanti che io abbia mai letto, la relazione di amicizia tra i
quattro è così forte e significativa che mi ha fatto desiderare di
avere un gruppo di amici così nella mia vita.
La
trama si sviluppa su un arco di tempo di quasi trent´anni,
permettendo al lettore di seguire l´evoluzione dei personaggi e
delle loro vite, Yanagihara riesce a dipingere un quadro
sorprendentemente realistico delle relazioni, delle aspirazioni e dei
loro conflitti interni.
Uno
degli aspetti più notevoli di "Una vita come tante" è il modo
in cui l´autrice affronta il tema della sofferenza umana,
attraverso il personaggio di Jude, il lettore viene portato a
confrontarsi con un dolore profondo e persistente, causato da un
passato traumatico e da un presente segnato dalla lotta contro i
fantasmi di quel passato. Il dolore fisico e psicologico di Jude è
presentato in modo così dettagliato e viscerale che è quasi
impossibile non provare empatia per lui.
"Una
vita come tante" affronta in modo significativo il tema della
malattia mentale, concentrandosi sulla sfida che Jude deve affrontare
contro la depressione, l´ansia e l´autolesionismo, il libro
esplora come queste malattie influenzino profondamente la sua vita e
il suo percorso di guarigione. Jude è un personaggio che ha subito
abusi fisici e sessuali quando era bambino, e questo ha avuto un
impatto significativo sulla sua salute mentale. Il suo passato
traumatico lo tormenta costantemente, e lo porta a provare sentimenti
di colpa, vergogna e inadeguatezza.
Gli
altri personaggi sono altrettanto ben realizzati e contribuiscono a
creare un´atmosfera densa di emozioni: Willem, l´attore di
successo, è il migliore amico di Jude e colui che cerca di
sostenerlo nella lotta quotidiana. JB è un artista egocentrico e
spesso insensibile, mentre Malcolm è un architetto di talento alle
prese con il peso delle aspettative altrui; ognuno di loro ha le
proprie debolezze e i propri desideri, rendendo il gruppo di amici un
microcosmo della società in cui vivono.
Inoltre,
il libro affronta anche il tema della morte e della perdita, e
descrive in modo dettagliato il dolore e il lutto che i sopravvissuti
devono affrontare dopo la scomparsa dei loro cari. L´autrice
affronta l´idea che la morte possa essere vista come una
liberazione dalla sofferenza e dal dolore, ma allo stesso tempo
descrive il senso di vuoto e di perdita che si prova dopo la morte di
una persona cara.
Lo
stile narrativo di Yanagihara è fluido e coinvolgente, con una prosa
ricca di dettagli e descrizioni che permettono al lettore di
immergersi completamente nella storia. La scrittura è intensa e a
tratti soffocante, proprio per trasmettere il peso delle emozioni e
delle esperienze dei personaggi, tuttavia, questo stile può
risultare eccessivamente prolisso in alcuni passaggi e potrebbe
scoraggiare.
Per
quanto mi riguarda, "Una vita come tante" è un´opera che
difficilmente lascia indifferenti, la forza del libro, sta nella
capacità di far riflettere sulle sfumature della condizione umana,
sul significato dell´amicizia e sulla possibilità di trovare
redenzione nel dolore. È un libro che esige tempo e dedizione, ma
che ripaga con un´esperienza di lettura indimenticabile.
Citazioni
tratte da: Una vita come tante di Hanya Yanagihara
Ma
che cos´era la felicità se non un eccesso, una condizione
impossibile da mantenere, in parte perché era un concetto troppo
difficile da esprimere? (pag143)
Le
spiegazioni giuste sono spesso le più semplici (pag155)
Non
far diventare il silenzio un´abitudine (pag 169)
Inoltre,
sapeva fin troppo bene che la legge era un´arma di difesa poco
efficace: per essere davvero al sicuro doveva diventare un tiratore
scelto e guardare il mondo attraverso un mirino, o un chimico in un
laboratorio con le sue pipette e i suoi veleni. (pag195)
La
matematica, invece, non ha bisogno di essere conveniente, non ha fini
prateci o manageriali - deve solo essere vera. (pag195)
...le
cose si rompono, a volte si aggiustano, e ci rendiamo conto che, per
quanti danni possiamo subire, la vita ci ricompensa quasi sempre,
spesso in modo meraviglioso. (pag207)
Il
tuo costante rifiuto di ascoltare chiunque si preoccupi per la tua
salute e il tuo benessere è un caso patologico di personalità
autodistruttiva o un gigantesco vaffanculo al resto del mondo. (pag
231)
... l´amore
per un figlio sia una forma d´amore superiore, più importante, più
nobile di tutte le altre. (...) Ma riconosco che è un amore
singolare, un amore che non si fonde sull´attrazione fisica, sul
piacere, sull´intelletto, ma sulla paura. Non conosci la paura
finché non hai u figlio, e forse è questo che ce lo fa sembrare un
amore così straordinario: perché la paura è straordinaria. Ogni
giorno il tuo primo pensiero non è «gli voglio bene», ma «come
sta?». (pag250)
La
legge è semplice. Ha molte meno sfumature di quanto immagini.
L´etica ez la morale hanno, in effetti, un loro ruolo nel diritto -
ma non nella giurisprudenza. L´etica ci aiuta a fare le leggi, ma
non ad applicarle. (pag257)
...in
assenza di dettagli non sarò in grado di rassicurarti nello
specifico, ma ti offrirò comunque il mio conforto perché ti avvolga
come una coperta, nella speranza che ti fidi di me. (pag301)
L´impresa
più difficile non è cercare la conoscenza. L´impresa più
difficile è crederci. (pag302)
...l´unico
segreto dell´amicizia, credo, è trovare persone migliori di te -
non più furbe o più vincenti, ma più gentili, più generose, e più
comprensive -, apprezzarle per ciò che possono insegnarti, cercare
di ascoltarle quando ti dicono qualcosa su di te, bella o brutta che
sia, e fidarti di loro, che è la parte più difficile di tutte. Ma
anche la più importante. (pag 320)
Una
società non funzionerà mai come dovrebbe, se chi ha il diritto nel
sangue non se ne prende cura. (pag364)
...il
successo rende le persone noiose. (pag402)
Era
per questo, si diceva a volte, il motivo per cui gli piaceva così
tanto sballarsi: non perché, come pensavano in molti, le droghe
offrissero una via di fuga dalla vita di tutti giorni, ma perché
rendeva la quotidianità meno scontata. (pag403)
I
bambini sono una specie di cartografia, e la sola cosa che puoi fare
è seguire la mappa che ti presentano il giorno stesso in cui
nascono. (pag463)
La
parte più difficile dell´essere genitore è la ricalibratura. Più
bravo sei a ricalibrare, meglio andranno le cose. (pag515)
...ciò
che conta non sono le aspettative che riponi in un figlio ma la gioia
che sarà in grado di procurarti, in qualunque forma essa si
manifesti, anche quando si tratta di una gioia non immediatamente
riconoscibile - e, soprattutto la gioia che tu riuscirai a
trasmettergli. (pag516)
La
maggior parte delle persone funzionano in modo semplice: la loro
infelicità è la nostra infelicità, le loro sofferenze sono
comprensibili, il loro disprezzo per se stessi è passeggero e
negoziabile. (pag536)
Un
ricordo di scarsa portata potrebbe anche tenerlo a bada, con con il
trascorrere dei giorni, si rese conto di avere a che fare con
un´autentica anguilla, scivolosa e ingestibile, che gli penetrata
dentro e si muove a scatti, frustando i suoi organi interni a colpi
di coda: è un ricordo vivo e feroce, e lo sente sbattere contro gli
intestini, il cuore, i polmoni. (pag758)
La
cosa migliore delle partenze è il ritorno a casa. (pag773)
...provare
a risolvere il mistero di una persona equivale sempre a ripararla:
diagnosticare un problema e non cercare di sistemarlo sembrava un
sintomo non solo di trascuratezza, ma di mancanza di senso morale.
(pag778)
...la
vita trovava sempre il modo di ricompensarti per quello che ti
toglieva... (pag845)
...non
è forse vero che tutti noi scegliamo sempre una persona, e una sola,
alla quale raccontare veramente la nostra vita, in ogni aspetto?
(pag1014)
Possibile
che la determinazione di continuare a vivere non fosse tanto una
scelta, quando una necessità evolutiva? C´era forse qualcosa nella
mente stessa, una costellazione di neuroni induriti come tendini, che
impediva agli esseri umani di fare ciò che la logica suggeriva?
(pag1043)
Ma
non riuscivo a smettere di pensare che bastasse continuare a vivere,
per tenersi incatenati alla vita stessa. (pag1071)
Cucinare
è una questione di chimica, non di filosofia. Non puoi imbrogliare
sulle dosi e sperare che tutto venga come previsto. (pag1078)
Katia
Ciarrocchi
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