Soltanto
scie sul mare - Maria Sardella - GFE - Pagg. 164
- ISBN 9791281164109
- Euro 16,00
Demenza
se la realtà travolge una famiglia
Già
conoscevamo l´originale penna di Maria Sardella che ne "La luna
in gabbia" ci aveva dato prova di un realismo magico che sarebbe
piaciuto a Garcia Marquez e ad Elsa Morante. Ora, nel suo nuovo
romanzo "Soltanto scie sul mare" (GFE editore, pp.162, euro16)
l´Autrice ci offre una visione più reale della vita, raccontandoci
cosa può accadere in una famiglia quando i figli si allontanano
dagli stereotipi familiari, rinnegandone l´impostazione. Il romanzo
si apre con la morte della protagonista, quella Irene tanto attenta,
premurosa, che colpita dalla demenza senile, muta personalità. Una
madre votata alla famiglia, al marito Antonio, ai figli Anna, Stefano
e Michele. Una madre pronta ad accettare anche le diversità
sessuali, senza fare tragedie. Toccò ad Anna, la figlia dotata di
propensioni artistiche, il suo click scattava foto molto pregevoli,
il compito di aiutare il padre a tirare avanti. Irene, all´insorgere
della malattia, comincia a tappezzare tutte le stanze, tutti gli
angoli della casa, con dei "pizzini" dei foglietti in cui annota
notizie irrisorie, quasi un maxi diario della sua esistenza. Fatto
più grave, inizia a perdere la strada di casa, devono recuperarla
ora il marito, ora i figli. Irene avrà, purtroppo, anche un ricovero
all´ospedale. La malattia devastante, procede inesorabile. Stefano
ha preferito abbandonare i suoi studi universitari per dedicarsi al
mondo della moda, vivendo con un compagno. Michele ci sembra il più
generoso, il più normale di questi tre figli. Prima della morte di
Irene ci sarà una gran festa di compleanno. "Irene -scrive
l´Autrice- si agitava in prossimità di una riunione di famiglia.
Irritata con sé stessa, attraversata da sentimenti contrastanti,
scissa tra il desiderio di vederci di nuovo in casa tutti insieme e
la previsione di battibecchi tra Anna e noi due, soprattutto tra Anna
e Michele. Si sentiva presa da due fuochi. Avrebbe voluto vederci
innocenti come da bambini, ma questo accadeva raramente da quando
ognuno di noi aveva preso la sua strada. Anna in giro per il mondo,
io a Milano e Michele nel suo appartamento nuovo in città. In genere
le dispute partivano da inezie per finire in vere e proprie
battaglie. Allora le voci si alzavano di tono, le sedie allontanate,
le porte sbattute. Il cibo intatto sulla tavola. Il vino nei
bicchieri, il dolce in frigorifero. E lei e Antonio con quel boccone
in gola che non andava giù a guardarsi mortificati". Con questa
trama ricca di spunti interessanti l´Autrice ci offre una storia di
famiglia che ci intriga, ci seduce perché è anche una narrazione
sulla vita e sulla morte, sulla ribellione, sulle contraddizioni tra
le persone alla ricerca della propria identità. Il tutto espresso
con una prosa colta, impeccabile che coinvolgerebbe il lettore anche
al di là della trama.
Maria
Sardella
nata a Canosa di Puglia, vive a Brescia dal ´75. Ha pubblicato nel
2009 "Così è la vita amore mio" (Matera, Altrimedia
Edizioni2009) Primo Premio al Città dei Sassi 2008, la traduzione di
Tahar Djaout, "L´ultima estate della ragione" (Brescia,
Bibliofabbrica, 2009), Premio Qualità per la traduzione nella Fiera
della Microeditoria di Chiari nel 2009. "La musica del mais"
(Brescia, Bibliofabbrica, 2015) e "La luna in gabbia"(Martina
Franca, PubGold, 2017). Tra gli otto vincitori nel 2010 al contest
Blusubianco, Scuola Holden di Torino, col racconto "Ce n´est
qu´un debut". Col romanzo "La linea", ha vinto il Premio
Inedito delle colline di Torino nel settembre 2021. Gestisce il blog
Otium (www.ipazziando.blogspot.com)
Grazia
Giordani