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  Letteratura  »  I fratelli Karamazov, di Fedor Dostoevskij , edito da Mondadori e recensito da Siti 10/06/2023
 

I fratelli Karamazov - Fedor Dostoevskij - Mondadori - Pagg. 864 - ISBN 9788804682752 - Euro 15,50


Il gioco della fratellanza


Come definire questo classico della letteratura e parlarne in termini distesi e sintetici evitando analisi puntigliose e direi inutili, vista la messe di studi che vanta?

Esordirei dicendo che si tratta di un lungo romanzo con un epilogo ma senza una fine, ultima opera inconclusa e vertice di un processo creativo ininterrotto se non dalla morte del suo autore. Un finale aperto dunque, semplicemente perché monco di ulteriori sviluppi tra l'altro già pensati all´interno di un disegno più vasto, che non si è potuto concludere.

Una lettura che ha bisogno del giusto tempo per essere assaporata, non la si può certo consumare, una lettura stratificata che andrà poi reiterata, tale è la ricchezza dei temi che affronta e la costruzione narrativa che la sorregge.

Un parricidio, l´evento che si potrebbe definire dirimente nella trama, accarezzato con fine arte anticipatoria, presentato solo dopo numerose altre pagine precedenti, fitte di relazioni interpersonali tra i membri della atipica famiglia dei Karamazov, e sebbene posizionato centrale e come spartiacque, non rappresentato nel suo accadere ma solo ricostruito attraverso la fitta rete dei rapporti interpersonali che a raggiera coinvolgono tutti i personaggi riannodando i fili della narrazione e i tasselli narrativi posizionati in precedenza. Una pianificazione dell´intreccio straordinaria per complessità, assimilabile al più complesso dei romanzi gialli che si possa immaginare.

Non è il giallo il solo colore richiamabile nei diversi moduli narrativi che stratificano questo capolavoro; vi sono infatti le tinte fosche del noir, quelle rosa dei romanzi d´amore, quelle ancora più impalpabili del romanzo psicologico e quelle tutte russe che un colore non hanno ma sono i panni stesi nelle piccole stanze della povera gente o le ricche dimore o le bettole e le osterie di un paesaggio urbano all´ombra della capitale.

Un universo variopinto, magistralmente.

Un andante, un tempo dunque opportunamente dilatato e virante al lento, necessario per parlare di grandi temi universali: l´individuo, la massa, l´amore verso se stessi e verso il prossimo; l´abisso delle proprie vergogne, il sentimento religioso: ricchezza o limite al pensiero umano, "la forza fangosa dei Karamazov": una sorta di Fato familiare, quasi un patrimonio genetico difettoso; il peccato in senso cristiano, il trascendente e la spiritualità. Su tutto un realismo (" - Che orribili tragedie combina agli uomini il realismo") che cerca ostinatamente di sconfiggere la spiritualità; è l´eterna lotta del Bene e del Male , perchè in fondo "tutti siamo crudeli, tutti siamo dei mostri" come ricorda Mitja al momento dell´arresto.
Il delitto, il castigo. Il sottosuolo. I demoni. Un cerchio che si chiude con l'ennesimo giro di valzer delle due massime forze antagoniste in una partita che non avrà mai un vincitore.
Un gioco per un giocatore incallito, compulsivo e a tratti epilettico. Buona lettura!

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