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  Letteratura  »  D come Davide. Storie di plurali al singolare, di Davide Rocco Colacrai, edito da Le Mezzelane e recensito da Katia Ciarrocchi 25/06/2023
 

D come Davide. Storie di plurali al singolare - Davide Rocco Colacrai - Le Mezzelane - Pagg. 92 - ISBN 9788833287140 - Euro 13,00




Cosa seminano i miei occhi per l´ultima volta
 Prima di congedarsi da questa vita
in un soffio di rugiada?

Sono questi i versi che hanno catturato la mia attenzione sin da subito, le parole scelte con cura evocano una sensazione di mistero e malinconia, introducendo il tema dell´addio imminente alla vita.
La metafora poetica di "
seminano i miei occhi" crea un´immagine potente e suggestiva: una profonda connessione tra la vista e l´anima, sottolineando il potere dei ricordi e delle emozioni che rimangono impressi nel nostro sguardo.
Il verso finale, "
in un soffio di rugiada", aggiunge un elemento di delicatezza e transitorietà alla narrazione, suggerisce la fragilità dell´esistenza umana e la sua inevitabile conclusione.
"D come Davide. Storie di plurali al singolare" di Davide Rocco Colacrai è un libro di poesie che cattura il lettore per il viaggio intrapreso dall´autore: un viaggio attraverso eventi storici, momenti personali e riflessioni intime, creando una miscela di emozioni e ispirazioni. Le poesie contenute in questa raccolta sono una sinfonia di parole che si fondono in perfetta armonia con l´essenza sensibile di Colacrai.
Nel libro, l´autore si spinge oltre i confini delle esperienze personali, ispirandosi anche a eventi storici e brani musicali, questa miscela di influenze può apparire un po´ disorientante all´inizio, ma nel complesso aggiunge una dimensione interessante a testimonianza della versatilità artistica dell´autore.
Una delle caratteristiche affascinanti di questo libro sono gli intermezzi illustrati che accompagnano le poesie, illustrazioni che sono intrise di armonia e si integrano perfettamente con il testo, aggiungendo un ulteriore strato di bellezza visiva: le immagini amplificano l´impatto emotivo delle poesie, facendo sì che il lettore si immerga completamente nel mondo creato dall´autore.
Un aspetto che mi ha colpito in modo non completamente positivo è la varietà dei temi affrontati,  ho avvertito una mancanza di coerenza tematica che, per il mio gusto personale, mi ha dato la sensazione di frammentazione cosa che mi ha impedito di stabilire una connessione emotiva con i versi, tuttavia, è proprio questa varietà che potrebbe rendere il libro stimolante.
Davide Colacrai, con "D come Davide. Storie di plurali al singolare" ci conduce in un viaggio tra la dimensione personale e quella universale. Le parole sono un riflesso delle sue esperienze, ma al contempo diventano strumenti per "
l´orchestra del cuore" di ogni lettore.

Viveva nello spazio tra un´anteprima e l´altra del suo sogno,
in quel battito sempre umido
di una notte asciugata da una chitarra

La poetica di questi versi risiede nella capacità di catturare l´essenza di un´esperienza interiore, di un´attesa vibrante e di un desiderio: l´uso delle parole, come "battito sempre umido" e "notte asciugata da una chitarra" crea un contrasto visivo e sensoriale che accresce la profondità emotiva dei versi.

Ti ricordi il tuo pollice, già bianco di farina di luna,
umido delle mie celesti contraddizioni d´uomo
che ne concimavano il pianto
che ci aveva svelato il volto dell´arcobaleno
e commuoveva i figli della notte
custodi della nostra promessa senza parola?

L´immagine del pollice "già bianco di farina di luna" evoca un senso di magia e di connessione profonda, il pollice diventa il simbolo di unione tra due anime, che si sfiorano e si nutrono reciprocamente delle loro contraddizioni celestiali.

Mi stringeva tra le sue mani, mio padre,
in un silenzio che,
solo da grande,
ho imparato essere quello,
di un uomo che si commuove.

L´essenza del legame tra genitore e figlio, rivelano il potere dell´amore silenzioso che va oltre le parole, l´uso delle mani come simbolo di contatto e di vicinanza intensifica l´intimità del momento. Il silenzio che li avvolge diventa un linguaggio di profonda emozione, che solo in età adulta l´autore riesce a comprendere appieno come l´espressione di commozione di un uomo.
Con questa raccolta di poesie l´autore ci dice che siamo plurali nel senso che portiamo con noi un insieme di caratteristiche che ci definiscono, ma al contempo siamo singolari, perché nessun altro può essere esattamente come noi. Siamo unici nel nostro insieme di pregi e difetti, e questa unicità contribuisce a dipingere il nostro mondo interiore e a definire il nostro mosaico di colori e sfumature, siamo complessi, un amalgama di elementi che si combinano in modi unici. I nostri pregi e difetti sono parte integrante di chi siamo, e la bellezza di questa pluralità si manifesta quando riusciamo a condividere e mettere in relazione le nostre esperienze con gli altri. È in questa interazione che il nostro mondo interiore prende vita e si arricchisce, trasformando e venendo trasformato dalla realtà che ci circonda.
"D come Davide. Storie di plurali al singolare" è un´opera che celebra la ricchezza delle nostre esperienze individuali e collettive.



Katia Ciarrocchi



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