Primavera
di bellezza - Beppe Fenoglio - Einaudi - Pagg.
184 - ISBN 9788806258221
- Euro 11,50
Altre
vie, altre possibilità
Prima
narrazione di ampio respiro per Fenoglio, primo romanzo, fucina di un
processo di scrittura centripeto il quale maturò indipendentemente
da questa prima prova editoriale lunga (1959) e a dispetto della sua
stessa prematura morte che non gli permise di fare del romanzo di
Johnny una storia chiusa e atta a essere congedata per il processo di
stampa ( cfr. "Il partigiano Johnny, 1968)
In
verità, la storia del partigiano Johnny è già tutta contenuta in
questo primo romanzo ma qui si presenta sincopata, eccessivamente
condensata, mentre nel volume postumo "Il partigiano Johnny"
troverà quell´ampio respiro che permetterà di farci conoscere
meglio il partigiano Johnny e dietro di lui Fenoglio scrittore, uomo
e partigiano.
"Primavera
di bellezza" è anche l´ultimo romanzo pubblicato in vita da
Fenoglio che morì a soli 41 anni.
Ha
un titolo non casuale, evocativo di un certo gusto poetico se non
fosse che è il noto intercalare contenuto nel ritornello dell´inno
poi trasformato in canzonetta, "Giovinezza", tra i più popolari
nel ventennio fascista. Si tratta della storia di Johnny, studente di
inglese strappato agli studi universitari dalla guerra, frequenta la
scuola per ufficiali a Moana, senza nessuna azione di guerra in piena
guerra e un pensiero critico particolarmente affinato, sono
intollerabili per lui ordini, divieti e prescrizioni privi di senso:
la messa, il canto in marcia, il maggiore squilibrato. Fin da subito
insofferente, l´eroe di questa narrazione epica contenuta in tutta
la sua storia, compresa nei due romanzi, è critico soprattutto
rispetto alla guerra, sul labile filo della diserzione, almeno
intellettuale. Segue il trasferimento a Roma in treno, un treno che
viene descritto in procinto di deragliare come l´esercito italiano;
e Johnny non ha tutti i torti anche se non avrebbe mai immaginato le
conseguenze dello sbarco degli Alleati in Sicilia, non tanto la
caduta del regime quanto lo sbandamento dell´esercito dopo la firma
dell´armistizio. Questa è la sua stagione, dopo i bombardamenti a
Roma- bellissime le pagine su quello al popoloso quartiere di S.
Lorenzo-, la triste realtà di un esercito in disfacimento : "...questo
è il quarantotto completo. Non ci sarà mai più un esercito in
Italia", la fuga per il rientro a casa e il disperdersi della bella
gioventù italiana, tanto disgraziata se sopravvissuta perché dal
suo misero estratto si sarebbe in futuro formata una nuova
generazione di sposi e di padri con un passato tremendo. Ma Johnny è
l´uomo di altre fughe, quelle dal tiro nemico, del fascista, del
tedesco, al nord, nelle sue terre; scopre la resistenza, dapprima un
gruppo di soldati ribelli che non tornano a casa e con quell´incontro
inizia la sua storia, per leggerla occorre mettere in pausa l´epilogo
di questo romanzo e passare a" Il partigiano Johnny", una delle
più belle esperienze di lettura che si possano consigliare.
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