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  Letteratura  »  Dio mio, grazie, di Bernard Malamud, edito da Minimum fax e recensito da Siti 06/10/2023
 

Dio mio, grazie - Bernard Malamud - Minimum fax - Pagg. 241 - ISBN 9788875217808 - Euro 16,00


Presunzione umana


Dopo aver letto quasi tutti romanzi di Malamud, "Il migliore"", Il commesso", "Una nuova vita", "L´uomo di Kiev", "Le vite di Dubin" e perfino il postumo "Il popolo" non potevo esimermi dal terminare il ciclo con questo "Dio mio, grazie" ( 1982), l´ultimo pubblicato in vita, anche se ancora mi manca "Gli inquilini", mentre la produzione breve è quasi interamente da esplorare.

Avevo messo in pausa Malamud, ma ritrovarlo è stato, come sempre, piacevole anche se questo romanzo è davvero spiazzante.

Esso si regge infatti su quelli che sembrerebbero essere i pilastri della storia dell´essere umano e della sua capacità di raccontarsi in storie più o meno veritiere: un uomo, un diluvio post apocalittico, una sopravvivenza oltre ogni possibilità, alcuni primati, la riscrittura del paleolitico e del neolitico con annesse le sue scoperte fondamentali, il logos generosamente possibile anche nella specie animale, la riproduzione e gli istinti sessuali, le gelosie, la convivenza, la necessità di un´etica fondante un mondo nuovo.

A prima vista sembra un romanzo distopico, ma non lo è .

Cohn è un paleontologo che per puro caso sopravvive perché, mentre si scatena l´ennesima guerra termonucleare tra uomini che generano la distruzione totale e un conseguente diluvio universale, di matrice tutta divina, si trova in immersione dentro un sommergibile. A stento capisce cosa gli è successo ma Dio subito gli si palesa a spiegare che lui è vivo per mero errore di calcolo, sarà anche lui presto distrutto e invece, sopravvive diventando un novello Robinson Crusoe. Non bisogna però temere una riscrittura delle avventure del mitico naufrago perché Cohn è figlio di un rabbino, è un ebreo che ha preferito lo studio scientifico alla narrazione biblica fondante la storia del genere umano e ora oscilla tra il timore reverenziale di questo Dio che è sola luce e parola e obblighi e castigo e punizioni, e la sua presunzione tutta umana. Quello che inizia come una felice distopia si tramuta presto in romanzo di avventura per poi rivelare la sua vera natura apologica anche se a tratti blasfema: con arguzia e ironia vengono riecheggiati nomi ed episodi biblici affibbiati ai diversi personaggi che via via compaiono, altri sopravvissuti, nessun essere umano mentre Cohn recupera nel suo quotidiano sopravvivere tutti i rituali ebraici, per quanto possibile, e non ammette altra religione, tanto meno quella cristiana professata da Buz, lo scimpanzé ritrovato nell´imbarcazione che fungeva da supporto al sommergibile.

Cohn si nasconde da Dio, Cohn sfida Dio, Cohn si sostituisce a Dio, Cohn ha dimenticato che l´etica senza l´amore porterà il genere umano a morire definitivamente.

Sebbene a tratti disturbante quanto il migliore Saramago, ne consiglio vivamente la lettura.


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