Il
garofano rosso - Elio Vittorini - Bompiani -
Pagg. 240 - ISBN 9788845296567
- Euro 13,00
Gioventù
in cerca di sé
La
prima puntata del "Garofano rosso" uscì nella rivista fiorentina
"Solaria" nel febbraio del 1933, alla terza puntata il romanzo
nascente causò il sequestro della rivista, le altre puntate
apparvero solo dopo profonda revisione della censura fascista e la
sua pubblicazione in volume, nonostante le revisioni apportate dallo
stesso Vittorini per non incorrere nella censura, non fu permessa,
con definitiva bocciatura nel 1938. Le ragioni della censura
variavano dall´impossibilità di accreditare l'entusiasmo giovanile
verso il movimento attraverso l´ammirazione per la violenza, ora
che il movimento era diventato Stato legalitario, alla
rappresentazione dell´eros e della donna. Caduto il fascismo,
Mondadori volle pubblicarlo e Vittorini sentì la necessità di
prendere le distanze- con una prefazione che in realtà compare come
postfazione in questo volume- da questo risultato emendato e dallo
stesso romanzo giovanile ampiamente superato dal suo capolavoro
"Conversazione in Sicilia", oltre che dalla stessa impossibilità
di recuperarlo, senza doverlo riscrivere daccapo, come lo aveva
pensato. Abbiamo quindi di fronte un libro particolare, per questa
vicenda editoriale, e lo stesso giudizio che se ne può formulare, in
termini di gradevolezza, è bene saperlo, potrebbe derivare proprio
da questo substrato gestazionale.
Il
romanzo racconta l´ingresso nell´età adulta del giovane Alessio
Mainardi, sedicenne, liceale che si invaghisce di una compagna del
classico, più grande di lui, Giovanna, la quale gli offre un bacio
furtivo e un garofano rosso, pegno di interesse amoroso, per poi
rinnegare il tutto per interposta persona, come di un gesto senza
valore. Il ragazzo, attratto nel frattempo dalle violenze del
nascente movimento fascista, vorrebbe partecipare alla marcia su
Roma, e al ritorno dei compagni più grandi, riesce a inserirsi nelle
azioni violente che animano Siracusa, aggravando sempre di più la
sua situazione scolastica già precaria. Viene bocciato e torna dalla
sua famiglia, in provincia, per trascorrere l´estate e studiare. Ha
un amico più grande, Tarquinio, che lo affascina e che sente come un
rivale, corrisponderà con lui durante la sua assenza e sarà proprio
lui, al suo rientro in città, a introdurlo nel meraviglioso mondo
della prostituta e donna di malaffare in senso lato, Zobeida, che lo
accoglierà non come semplice cliente. Lui vivrà la sua iniziazione
sessuale e il suo ingresso nella vita.
Il
romanzo è gradevole, interessante nella rappresentazione della
gioventù agli esordi del fascismo, lo stesso Vittorini ci mette in
guardia dagli aspetti più inverosimili della narrazione e da certe
ingenuità che lui attribuisce alla sua giovane età, aveva
venticinque anni quando lo scrisse, soprattutto nell´assumere un
punto di vista di un borghese liceale, lui che aveva studiato in un
tecnico e che veniva dalla classe operaia o contadina. Ad ogni modo,
anche se non ha valore documentario, esso riflette illusioni e
tensioni tipiche dell´esordio della dittatura ed è per questo
aspetto interessante, come per la rappresentazione del mondo
familiare e delle sue dinamiche.
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