La
bambina di nome Etna. L´Etna
raccontata ai ragazzi - Marinella Fiume, con illustrazioni
di Alessandro Filetti - Algra - Pagg. 92 - ISBN 9788893416658
- Euro 20,00
L´Arte
di raccontare storie
Marinella
Fiume è scrittrice ma è storica e insegnante, dottore di ricerca
in Lingua e letteratura Italiana. Non sappiamo cosa è prima e cosa è
dopo ma certamente continua a insegnare anche ora che non entra più
nelle classi affollate di ragazze e ragazzi. Lei, sempre attenta
alle problematiche sociali, insegna con le corrette parole e con il
racconto, con le storie antiche e con gli eventi attuali, con le
accuse alla luce del sole e con le difese accalorate. Si infervora.
Usa un vocabolario Italiano e Siciliano denso di termini, di sapere e
di sapori a nessuno pari. Insegna con le parole e col cuore e
nello stesso momento in cui insegna riesce ad ascoltare. Le sue
conferenze sono sempre colme di sentimento e saggezza e noi siamo
suoi fans.
Quando
scrive è un´altra storia, ha tutto della scrittrice: la fantasia,
il ritmo, la conoscenza del linguaggio, le sfumature poetiche, la
grande cultura, la capacità di suscitare curiosità, ma soprattutto
l´amore per il racconto. Lei è padrona dell´Arte della
Narrazione sia essa scritta che raccontata.
Questo
libro " La bambina di nome Etna" è l´ultima sua fatica. Si
dice così, ma Marinella non fatica mai a scrivere un libro, lei si
eccita, gode, studia, pensa, cerca e trova.
Il
libro, è rivolto ai ragazzi, io direi agli adolescenti e ne parlerò
con il mio occhio, quello della pediatra.
L´ampia
varietà di racconti da quelli relativi " a Muntagna" ai miti,
dai temi naturalistici alla biodiversità, e nella parte finale dai
cambiamenti climatici ai numerosi messaggi etici che ogni pagina
nasconde, fa molto riflettere e fa di questo testo per ragazzi una
lettura che noi adulti, distratti da mille a volte superficiali cose,
dovremmo tutti fare.
L´Arte
di Raccontare è per Marinella come l´aria nei suoi polmoni o i
battiti del suo cuore. E´ arte antichissima e noi siciliani non
l´abbiamo certo dimenticata ne siamo quasi impastati e, per andare
a tempi a noi vicini, parte dai cartelloni dei cantastorie, continua
con le gesta epiche dei pupi siciliani e culmina nella letteratura
americana delle storytelling.
Nel
libro le varie storie sono raccontate dal nonno Jan alla nipote
Etna. Un nonno racconta alla nipote alla quale ha voluto dare il nome
Etna. Non vi svelo il perché. E´ meglio leggerlo.
La
mia generazione è cresciuta a pane e racconti e divenuta più
grande a pane e libri letti, riletti, prestati, sgualciti e
scoloriti. Purtroppo non è così per le nuove generazioni. La mente
mi torna a Calvino, molti di noi sono cresciuti a pane e Calvino. Che
tesori di saggezza i libri per ragazzi di Calvino e quanto farebbero
bene ai ragazzi di oggi.
Il
valore senza tempo dell´Arte del raccontare e la sua rilevanza
nello sviluppo di quella che è la formazione e la comprensione del
linguaggio nell´uomo è stato ed è un argomento che ha sempre
incuriosito un po´ tutti e per questo è stato molto studiato .
Vediamo
di capire cosa è successo al nostro cervello che evolvendo ci ha
permesso di strutturare il linguaggio consentendoci di essere i
soli esseri viventi di questo pianeta ad averlo. Anche gli animali
hanno forme di linguaggio più o meno comprensibili ma purtroppo non
si esprimono con parole ma solo con vocalità varie. Lo avrebbe
fortemente voluto Walt Disney che ha tanto fatto parlare gli animali
come fossero esseri umani.
" The
power of stories in Pediatrics and Genetics"*. E´ il titolo di
una conferenza e di un articolo di John Opitz genetista e pediatra di
levatura unica . E´ una storia nella storia e ve la racconto.
Le
scimmiette sono state un modello importante per lo studio dello
sviluppo del linguaggio. Si è visto infatti che subivano nel tempo
un cambiamento evolutivo della loro vocalizzazione attribuibile non
soltanto alla crescita ma soprattutto all´influenza del feedbach
(cioè della reazione, del ritorno di segnale) materno. Si è visto
ancora che Il primo stadio dello sviluppo del linguaggio è uguale
sia nelle scimmie, che negli uccelli e negli esseri umani ed è
paragonabile a quella che gli scienziati definiscono come "nebulosa
instabile di suoni" identica per tutte tre le specie. Man mano che
gli organismi crescono la nebulosa comincia a separarsi, a schiarirsi
selezionando suoni meglio distinguibili. Mentre nelle scimmiette e
negli uccelli questa evoluzione si ferma, nel bambino invece si
struttura con suoni simili a vocalità vere e proprie e attraverso
ulteriori differenziazioni si giunge alla formazione del linguaggio
con la decodificazione e la produzione di parole come articolo,
pronome, verbo, aggettivo.
Cos´è
che compie questa sorta di miracolo nell´essere umano?
E´
la grande influenza della costante comunicazione (feedback) tra
madre e figlio che comincia ancor prima della nascita, continua
subito dopo con l´inizio della nutrizione, gli sguardi, i sorrisi e
le parole che sono coccole, carezze, fonemi e ninne nanne
sussurrate e a volte semplicemente canticchiate. Con la progressione
del tempo si giunge a percorsi verbali più sofisticati fino a che il
piccolo non più allattato ma ugualmente seduto sulle gambe della
propria mamma continua ad ascoltare parole o anche letture di cui
pian piano riuscirà a comprenderne anche il significato astratto.
Alla sera, vicini al sonno le storie diventano favole con una loro
" morale" e non ce ne sono due uguali. E così appena il bimbo
cresce e cammina prenderà lui stesso i libri dalla libreria per
sfogliarli ed essere colpito dalle immagini e collegare queste con i
simboli e il loro significato. Ecco questo è accaduto, accade e
dovrebbe continuare ad accadere quotidianamente ai nostri bambini.
Le
favole dei fratelli Grimm sono raccontate in mille parti del mondo.
"Una bella storia ha un grande potere e una grande forza vitale in
ogni parte del mondo. Sarà ripetuta in mille lingue e in mille modi
diversi. Non esisterà mai chi denigra il valore delle favole e delle
storie lette e raccontate e saranno storie dietro storie".
A
questo punto, non posso non dirvi ciò che mi ha più colpito delle
pagine di questo libro anche se ognuna nasconde uno speciale
significato e non è facile fare una selezione. "La discesa agli
inferi" è una lettura esaltante e non conoscevo questa data che è
da conservare: ventiquattro settembre settantaquattro. Il coraggio e
il rispetto verso il nostro Vulcano infuocato e immortale non
saranno mai troppi.
La
mia preferita è però " Il Nivarolo" perché di lui mi
raccontava la mia mamma. Ecco, la forza del racconto, l´eco della
sua voce mi è tornato attraverso la tua Arte del raccontare. Il
miracolo è compiuto Marinella.
Dobbiamo
continuare a credere, come fai tu, nel potere della Natura, della
Scienza, dell´Esplorazione e del Raccontare storie per
cambiare il Mondo.
"La
bellezza della terra è come una voce muta che da essa sale. Tu la
osservi e vedi la sua bellezza, la sua fertilità e le sue risorse.
Tu osservi come il seme comincia a germinare e fa germogliare cose
nuove da quelle seminate. Tu prendi nota chiedendoti perché accade
ciò. Riempito di meraviglia cerchi ancora andando alla radice delle
cose e alla fine riscopri una grande bellezza e una magnificente
forza"
E´
Sant´Agostino.
Ti
vedo mentre di mattina sorbendo il caffe nel tuo giardino incantato
a Fiumefreddo ascolti il canto degli uccellini. I loro cinguettii
sonori sono bellissimi ma ripetitivi e monchi e ora sappiamo perché.
Il loro linguaggio è ugualmente ricco e crescono i loro pulcini con
amore e sacrificio.
L´immagine
di una giovane mamma che fra venti anni con in braccio il suo bimbo
legge e spiega il tuo racconto, anzi il racconto di nonno Jan e la
voce di Etna che parla, mi investe, e vedo anche un ragazzino che
estrae dalla libreria il tuo libro e lo legge e ne trae gioia e
insegnamenti. Grazie Marinella il tuo lavoro ha un valore talmente
grande e importante che neanche tu ti rendi conto.
Gemma
Incorpora Lucenti
Novembre
2023
*The
Power of stories in Pediatrics and Genetics
John
Opitz, Lorenzo Pavone and Giovanni Corsello
Italian
Journal of Pediatrics ( 2016) 42: 35