L´isola
delle anime - Johanna
Holmström - Neri Pozza - Pagg. 338 - ISBN
9788854517059
- Euro 18,00
"L´isola
delle anime" è un romanzo storico di Johanna Holmström, edito in
Italia da Neri Pozza, ci trasporta nella Finlandia del 1891. La
protagonista, Kristina, una giovane donna finlandese, si ritrova
tragicamente rinchiusa in un manicomio sull´isola di Själö, al
largo di Turku, accusata dell´uccisione dei suoi due figli,
Kristina proclama la sua innocenza, ma viene comunque segregata in un
luogo oscuro e spietato.
Sull´isola,
Kristina incontra altre donne, ognuna delle quali è stata rinchiusa
per motivi diversi: alcune a causa di disturbi mentali, altre perché
abbandonate dai propri familiari, altre ancora vittime di violenza.
Insieme, trovano conforto reciproco e cercano di sopravvivere in un
ambiente in cui vengono trattate come bestie, piuttosto che esseri
umani.
L´ambientazione
storica del romanzo ci introduce a un periodo in cui la malattia
mentale veniva spesso considerata una colpa e le persone affette da
disturbi psichiatrici venivano relegate nei manicomi, dove subivano
maltrattamenti.
"L´isola
delle anime" si erge come una denuncia delle terribili condizioni
di vita a cui erano costrette a sottostare le donne rinchiuse in
questi luoghi e sottolinea l´importanza della compassione e della
comprensione nei confronti delle persone colpite da malattie
mentali.
La
scrittura di Holmström è scorrevole e coinvolgente, trasportandoci
con maestria nel mondo soffocante e opprimente dell´isola di Själö.
I personaggi sono ben caratterizzati, permettendoci di immergerci
completamente nelle loro storie e nella loro psiche.
Tra
le pagine di "L´isola delle anime", emerge un messaggio
profondo sulla condizione umana e sulla necessità di trattare tutti
con rispetto e umanità, indipendentemente dalle difficoltà o dalle
malattie che possano affrontare.
Il
romanzo offre una trama avvincente, che tiene il lettore con il fiato
sospeso, spingendolo a riflettere sulla complessità della mente
umana e sulla società che spesso non riesce a comprendere e aiutare
coloro che si trovano in situazioni di difficoltà.
"L´isola
delle anime" è un romanzo toccante e potente.
Citazioni
tratte da: L´isola delle anime
La
medicina moderna posa su fondamenta fatte di ossa e corpi morti, di
indicibili sofferenze umane, e la domanda che possiamo porci è se
questi sacrifici siano stati in sostanza positivi, dato che hanno
permesso di comprendere meglio le malattie e di poterle curare. (pag
8,9)
Si
è stabilita una linea di separazione tra sano e malato e si è
interrotto ogni contatto con la lingua dell´estasi, della
confusione e della predicazione. L´uomo razionale non è più stato
in grado di comprendere o interpretare questa lingua, ed essa è
diventata una lingua della malattia, una lingua del silenzio. (pag 9)
Le
diagnosi sono varie, ma la cura quasi non varia da caso a caso,
piuttosto si adatta alla situazione. Le pazienti vengono calmate con
bagni caldi o freddi. Con clisteri. Con borse di ghiaccio. Con
canfora e bromuro di potassio. Con emetici. Con le cinghie. Con le
camicie di forza. Con l´isolamento. Si tratta di disciplinare, di
punire, di costringere all´obbedienza e al lavoro. La ragione deve
essere instillata a forza con la frusta e, se non funziona, non c´è
altra scelta che cercare di gestire l´attacco di follia. Circa metà
delle pazienti è inabile al lavoro per una ragione o per l´altra.
Parlano una lingua propria, alcune così sprofondate nel delirio
della loro anima che non si può riaggiustarle... (pag 64)
...il
modo in cui la gente guarda chi ha fatto qualcosa a cui non si può
rimediare. Di quello sguardo non ci si può liberare. Rimane sotto la
superficie e si agita, aspetta, come una corrente sotto il ghiaccio,
sempre ingannevole, sempre subdolo e pronto. (pag 77)
Quand´è
che la sera era diventata così buia? Quand´è che si era insinuata
attraverso il bosco e aveva costretto il giorno a ritirarsi
riluttante? Quand´è che era diventata una notte senza stelle verso
cui alzare gli occhi? Quand´è che si era dimenticata la luce?
Quand´è che si era dimenticata di avere riso, un tempo? (pag 90)
Il
tempo che guarisce ogni ferita lascia tutto malamente ricucito, rosso
ai bordi e infiammato. Il corpo pulsa per il dolore e il male si
diffonde dappertutto. (pag 155)
I
malati della specie peggiore sono quelli che inducono qualcuno a
credere che sono sani. Quelli che imitano un comportamento sano e lo
fanno così bene da riuscire a ingannare perfino un medico. Quelli
sono i più pericolosi di tutti, gli psicopatici... (pag 209)
La
società è una madre severa. Non ama nessuno. Ci sono solo richieste
e pochissime ricompense. (pag 213)
La
verità è quella che fa più male. (pag 267)
...
Di
certo c´è libertà nell´ultima fermata. Là puoi sempre essere
te stessa. (pag 287)
Katia
Ciarrocchi
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