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  Letteratura  »  L’isola delle anime, di Johanna Holmström, edito da Neri Pozza e recensito da Katia Ciarrocchi 24/11/2023
 

L´isola delle anime - Johanna Holmström - Neri Pozza - Pagg. 338 - ISBN 9788854517059 - Euro 18,00




"L´isola delle anime" è un romanzo storico di Johanna Holmström, edito in Italia da Neri Pozza, ci trasporta nella Finlandia del 1891. La protagonista, Kristina, una giovane donna finlandese, si ritrova tragicamente rinchiusa in un manicomio sull´isola di Själö, al largo di Turku, accusata dell´uccisione dei suoi due figli, Kristina proclama la sua innocenza, ma viene comunque segregata in un luogo oscuro e spietato.
Sull´isola, Kristina incontra altre donne, ognuna delle quali è stata rinchiusa per motivi diversi: alcune a causa di disturbi mentali, altre perché abbandonate dai propri familiari, altre ancora vittime di violenza. Insieme, trovano conforto reciproco e cercano di sopravvivere in un ambiente in cui vengono trattate come bestie, piuttosto che esseri umani.
L´ambientazione storica del romanzo ci introduce a un periodo in cui la malattia mentale veniva spesso considerata una colpa e le persone affette da disturbi psichiatrici venivano relegate nei manicomi, dove subivano maltrattamenti.
"L´isola delle anime" si erge come una denuncia delle terribili condizioni di vita a cui erano costrette a sottostare le donne rinchiuse in questi luoghi e sottolinea l´importanza della compassione e della comprensione nei confronti delle persone colpite da malattie mentali.
La scrittura di Holmström è scorrevole e coinvolgente, trasportandoci con maestria nel mondo soffocante e opprimente dell´isola di Själö. I personaggi sono ben caratterizzati, permettendoci di immergerci completamente nelle loro storie e nella loro psiche.
Tra le pagine di "L´isola delle anime", emerge un messaggio profondo sulla condizione umana e sulla necessità di trattare tutti con rispetto e umanità, indipendentemente dalle difficoltà o dalle malattie che possano affrontare.
Il romanzo offre una trama avvincente, che tiene il lettore con il fiato sospeso, spingendolo a riflettere sulla complessità della mente umana e sulla società che spesso non riesce a comprendere e aiutare coloro che si trovano in situazioni di difficoltà.
"L´isola delle anime" è un romanzo toccante e potente.


Citazioni tratte da: L´isola delle anime

La medicina moderna posa su fondamenta fatte di ossa e corpi morti, di indicibili sofferenze umane, e la domanda che possiamo porci è se questi sacrifici siano stati in sostanza positivi, dato che hanno permesso di comprendere meglio le malattie e di poterle curare. (pag 8,9)

Si è stabilita una linea di separazione tra sano e malato e si è interrotto ogni contatto con la lingua dell´estasi, della confusione e della predicazione. L´uomo razionale non è più stato in grado di comprendere o interpretare questa lingua, ed essa è diventata una lingua della malattia, una lingua del silenzio. (pag 9)

Le diagnosi sono varie, ma la cura quasi non varia da caso a caso, piuttosto si adatta alla situazione. Le pazienti vengono calmate con bagni caldi o freddi. Con clisteri. Con borse di ghiaccio. Con canfora e bromuro di potassio. Con emetici. Con le cinghie. Con le camicie di forza. Con l´isolamento. Si tratta di disciplinare, di punire, di costringere all´obbedienza e al lavoro. La ragione deve essere instillata a forza con la frusta e, se non funziona, non c´è altra scelta che cercare di gestire l´attacco di follia. Circa metà delle pazienti è inabile al lavoro per una ragione o per l´altra. Parlano una lingua propria, alcune così sprofondate nel delirio della loro anima che non si può riaggiustarle... (pag 64)

...il modo in cui la gente guarda chi ha fatto qualcosa a cui non si può rimediare. Di quello sguardo non ci si può liberare. Rimane sotto la superficie e si agita, aspetta, come una corrente sotto il ghiaccio, sempre ingannevole, sempre subdolo e pronto. (pag 77)

Quand´è che la sera era diventata così buia? Quand´è che si era insinuata attraverso il bosco e aveva costretto il giorno a ritirarsi riluttante? Quand´è che era diventata una notte senza stelle verso cui alzare gli occhi? Quand´è che si era dimenticata la luce? Quand´è che si era dimenticata di avere riso, un tempo? (pag 90)

Il tempo che guarisce ogni ferita lascia tutto malamente ricucito, rosso ai bordi e infiammato. Il corpo pulsa per il dolore e il male si diffonde dappertutto. (pag 155)

I malati della specie peggiore sono quelli che inducono qualcuno a credere che sono sani. Quelli che imitano un comportamento sano e lo fanno così bene da riuscire a ingannare perfino un medico. Quelli sono i più pericolosi di tutti, gli psicopatici... (pag 209)

La società è una madre severa. Non ama nessuno. Ci sono solo richieste e pochissime ricompense. (pag 213)

La verità è quella che fa più male. (pag 267)

... Di certo c´è libertà nell´ultima fermata. Là puoi sempre essere te stessa. (pag 287)



Katia Ciarrocchi


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