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  Letteratura  »  Il giardino dei ciliegi, di Anton Cechov, edito da Rizzoli e recensito da Laura Vargiu 02/12/2023
 

Il giardino dei ciliegi - Anton Cechov - Rizzoli - Pagg. 135 - ISBN 9788817013314 - Euro 8,00



La fine di unŽepoca



Secondo tentativo che faccio, a breve distanza dal primo, con il teatro di Anton Cechov (1860-1904), ma anche stavolta non sono stata catturata pienamente dallo stile di questo grande nome della letteratura russa, cosa che mi dispiace molto poiché era da tanto che desideravo leggere "Il giardino dei ciliegi".
Dopo aver letto questo e, ancor prima, "Tre sorelle", posso dire di trovare la scrittura di Cechov chiassosa e dispersiva, affollata assai spesso di personaggi che - per lo meno ai miei occhi - tendono a confondersi.

E tra i personaggi, appunto, non ne ho visti di memorabili al pari di quelli creati da altri autori che, dal teatro antico a quello contemporaneo, passando attraverso quello del mitico Goldoni, ho amato parecchio.
Tuttavia, dei quattro atti di cui si compone "Il giardino dei ciliegi" ho apprezzato alcune scene, tra cui in particolare quella finale nella quale il cameriere ultraottantenne Firs, ormai malato, si ritrova solo in casa, dopo che tutti sono partiti per sempre, mentre le scuri iniziano ad abbattersi senza pietà sugli alberi del giardino; ed è costui a pronunciare unŽamara considerazione, del tutto condivisibile, che sembra rammentare il nostro dramma di esseri umani: "La vita è passata, e io... è come se non lŽavessi vissuta."
Rappresentata per la prima volta, a Mosca, allŽinizio del 1904 (lo stesso anno in cui morì lŽautore), lŽopera pone al centro della rappresentazione i cambiamenti sociali dellŽepoca, con la decadenza di classi un tempo agiate e lŽavanzare di quelle che si sono arricchite di recente (impersonate, rispettivamente, da Liubòv Andriéievna con i familiari e il commerciante Lopachin) e ora possono acquistare addirittura grandi proprietà, finite allŽasta per debiti, dove gli antenati erano stati schiavi. Insomma, un mondo che finisce per sempre, mentre il nuovo inesorabilmente avanza, preludio dei grandi stravolgimenti che si verificheranno con la rivoluzione anni dopo.


Laura Vargiu

 
©2006 ArteInsieme, « 014076161 »