La
stagione della migrazione a nord - Tayeb Salih -
Sellerio - Pagg. 182 - ISBN 9788838925337
- Euro 14,00
"L´orrore!
L´orrore!"
Pubblicato
nella seconda metà degli anni Sessanta e considerato uno dei più
importanti romanzi arabi del Novecento, "La stagione della
migrazione a Nord" è un romanzo dello scrittore arabo-sudanese
Tayeb Salih (1929-2009).
Notevole
la diffusione di questo libro non soltanto all'interno del mondo
arabo, ma anche a livello internazionale come dimostra il gran numero
di traduzioni (una trentina) e ristampe in circolazione che lo hanno
ormai reso un classico della letteratura araba moderna. Inoltre, esso
s´inserisce nel filone di quella che è stata definita letteratura
postcoloniale; non a caso, di colonialismo si parla abbondantemente
in queste pagine, così come di decolonizzazione.
Di
ambientazione sudanese, la vicenda narrata presenta diversi
personaggi, primi fra tutti quello di un anonimo narratore che, dopo
una assenza di sette anni, dall´Inghilterra fa ritorno al proprio
villaggio sull'ansa del Nilo, in Sudan appunto, e quello del
misterioso, nonché ambiguo, Mustafà Sa'ìd che scompare infine
durante una piena del grande fiume; di quest'ultimo si svela a poco a
poco la vicenda (sarà lui stesso a raccontarla), attraverso la quale
l'autore affronta appunto il tema dell'identità, del ritorno alle
radici e del rapprorto Oriente-Occidente o, se si preferisce in
questo caso, Nord-Sud.
[...]
Le navi hanno solcato le acque del Nilo per la prima volta portando i
cannoni, non il pane, e le ferrovie sono state costruite in primo
luogo per trasportare i soldati. Hanno fondato le scuole per
insegnarci a dire "sì" nella loro lingua. Ci hanno portato il
germe della più grande violenza europea di cui il mondo non aveva
mai visto l´eguale, quella della Somma e di Verdun, il germe di un
male assassino che li ha colpiti più di mille anni fa. Sì, signori,
sono venuto a voi da conquistatore fin dentro casa vostra. Una goccia
del veleno che avete iniettato nelle vene della Storia. Io non sono
Otello. Otello era una menzogna".
Si
tratta di un romanzo duro, inquietante e, senza dubbio, anche molto
complesso (sia per i suoi contenuti sia per la struttura narrativa
che procede attraverso richiami, anticipazioni, piani temporali
sfalsati); nonostante tale complessità generale, l'affascinante
scrittura di Salih riesce a mantenere vive l'attenzione e la
curiosità del lettore.
Appropriato
l'accostamento al celebre romanzo "Cuore di tenebra" e
infatti, a mio parere, la nota esclamazione di uno dei personaggi di
Conrad («L'Orrore! L'Orrore!») può ben adattarsi anche a quanto a
un certo punto viene raccontato; del resto, la storia narrata da
Salih - quella di un nero che arriva nel vecchio continente - sembra
capovolta rispetto a quella narrata da Conrad ed espone come una
sorta di reazione all'imperialismo occidentale, anzitutto sul piano
sessuale. Anche la presenza del grande fiume, dispendatore di vita e
morte al tempo stesso, finisce per accomunare questi due grandi
romanzi.
Nel
complesso, un'ottima lettura, anche se, in verità, non la
consiglierei come primo avvicinamento alla letteratura araba.
Laura
Vargiu