IL SILENZIO
DELL'INNOCENZA
di Somaly Mam
© 2006 Casa editrice Corbaccio s.r.l. Milano Pag. 173 € 13,60
Non ero pronta a leggere quello che
ho trovato in questo libro. Quando si pensa alla verità, non la si disegna mai
tanto atroce quanto, poi, ci si presenta.
In questo saggio ci sono pagine che
vanno al di là dell'orrore, dell'immaginario.
Nelle parole di Somaly
Mam troverete ricostruite scene tremende, pagine
dure, dolori inesprimibili; ma nonostante questo, vi invito caldamente a
leggerlo. Perché certe verità vanno sapute. Se ne deve discutere, bisogna
inorridire, passare parola; perché il silenzio, il girarsi dall'altra parte
pensando che tanto non ci riguarda, non farebbe che aggiungere un punto in più
a favore di persone che dall' omertà traggono la loro
forza.
Somaly Mam è cambogiana e ci narra la sua storia fatta di stupri,
violenze, torture. Venduta e rivenduta come schiava del sesso, dolorosamente ne
è uscita e ha fondato l'AFESIP, un'associazione non governativa a vocazione
internazionale che lotta contro le cause e le conseguenze dello sfruttamento
sessuale, con un'attenzione specifica verso le bambine e le adolescenti.
Perché di questo Somaly
ci parla: di bambine di cinque o sei anni in su,
vendute e violentate. Sfruttate fino a quando l'aids o qualche altra malattia
le uccide.
Bambine cambogiane, vietnamite e
tailandesi, che vivono in un mondo dove regna il silenzio sull'illecito. Dove
le stesse madri, altre donne! le vendono e, una volta
sverginate, le ricuciono per farle sembrare ancora pure e guadagnarci ancora.
Si parla di uomini che, lasciati
liberi di fare, si permettono di tutto, di tutto. E non solo uomini del luogo,
sappiamo bene che dall'Europa partono comitive di uomini per vacanze
particolari.
Somaly sta
portando avanti la sua battaglia nonostante le minacce di morte scagliate
contro di lei e la sua famiglia.
Ringrazia Emma Bonino, la quale ha
avuto una parte fondamentale negli aiuti umanitari da ministro in Europa.
Di questo
stiamo parlando: “ Al centro vive una ragazza da parecchi anni.
Abbiamo condotto delle
ricerche per suo conto, ma si rifiuta di stare con la madre:
aveva otto anni quando la vendette.
……… In seguito la costrinsero a
perdere la verginità; le strofinarono la pelle e la cosparsero di crema
schiarente per conferirle una carnagione più appetibile e siccome si rifiutava
di sottomettersi a questi trattamenti, la picchiarono diversi giorni di
seguito. Dopo essere stata riempita di botte, fu consegnata ai clienti e, una
volta avvenuta la deflorazione, la ricucirono naturalmente senza anestesia e la
rivendettero a un altro bordello. E così via fino all'età di
dieci anni, quando la salvammo”.
E queste
le parole di Somaly: “Scrivo questo libro per due
ragioni. Innanzitutto mi rivolgo alle ragazze vittime
della prostituzione per dire e mostrare loro che esiste una via d'uscita, che
si può venir fuori dall'incubo, porvi fine; anche se la maggior parte non sa
leggere, spero che qualcuno riferirà loro la mia testimonianza. In secondo
luogo vorrei far capire alle persone che non ne sono direttamente coinvolte che
la prostituzione forzata distrugge le ragazze che ne restano vittime, che sono
marchiate a vita, che sarà molto difficile per loro, se non impossibile,
trovare un giorno la felicità nell'esistenza. Vorrei anche
che questo libro fosse un appello lanciato a tutti i governi del mondo, non
solo quello della Cambogia, perché s'impegnino di più nella lotta contro allo
sfruttamento sessuale delle donne e dei bambini: le vittime sono vittime
dappertutto”.
Per chi fosse interessato: www.afesip.org
Miriam
Ballerini