Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Letteratura  »  Il ritorno del principe, di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato, edito da Chiarelettere e recensito da Carmen Lama 14/11/2008
 

Saverio Lodato e  Roberto Scarpinato

IL RITORNO DEL PRINCIPE

Ed. Chiarelettere

ISBN 978-88-6190-056-1 (pagine 347) (€ 15,60)

 

Recensione a cura di Carmen Lama

 

Un'analisi storico-politica lucidissima, obiettiva, dettagliata e documentata, testimonianza di un Magistrato in prima linea, sulla “criminalità dei potenti (sic!) in Italia”: è un libro per capire i giochi politici nell'intreccio con la criminalità organizzata, con il mondo imprenditoriale, finanziario ecc…, un libro che svela i retroscena del potere, quello che non si vede e non è mai stato detto, né raccontato, “ma che decide, fa politica e piega le leggi ai propri interessi. Ci avviamo verso una democrazia mafiosa?” Verso un declino anziché verso lo sviluppo dell'Italia? “Gli italiani possono reagire, è già successo”, sostiene Scarpinato, con un pizzico di ottimismo che si vorrebbe non fosse clamorosamente ancora smentito dai fatti. Il Principe è una rievocazione dell'opera omonima del Machiavelli, che viene utilizzato in questo testo, come metafora del potere che si serve di qualsiasi mezzo, spesso violento o comunque di sopraffazione, per raggiungere i “propri” fini, legati ad interessi delle classi dirigenti e dell'alta borghesia affarista. È un libro da leggere per capire che non possiamo farci illusioni, ma che non dobbiamo neppure farci continuare a sfruttare e a depredare, dal basso, dall'alto e in crescendo. È un libro da leggere per capire che dobbiamo tenere gli occhi aperti e pretendere che al primo posto nell'agenda politica dei partiti e dei governi ci sia il rispetto della legalità e la sconfitta definitiva dei poteri mafiosi e criminali.

Una frase di Scarpinato, nella prima pagina della sua Premessa al testo è subito illuminante: “ Qui pensare non è un lusso, ma una necessità per evitare che ciò che non hai compreso in tempo ti piombi addosso all'improvviso, come in un agguato, cogliendoti inerme”. Vale per Palermo, sede in cui egli opera, ma vale anche per il resto d'Italia. E un'altra frase: “.. questo è un libro di storie “oscene” che nel loro intrecciarsi sui terreni della mafia, della corruzione e dello stragismo possono offrire una chiave per comprendere pagine importanti del passato e per decifrare il presente e il futuro… o forse la mancanza di futuro del Paese”. (Il termine ‘oscene' è da intendersi nel suo senso etimologico, dal latino ob scenum, ciò che opera nel fuori scena). È un libro da leggere perché aiuta a pensare e a capire, perché apre uno sguardo più accorto sul senso della quotidiana messinscena dei politici, nei luoghi istituzionali e  attraverso i luoghi mediatici, delle rappresentazioni per il pubblico. Abbiamo a che fare con un'oligarchia travestita da democrazia, ma ciò esula dalla parte politica di volta in volta al governo: fa parte del sistema di potere che non è ancora riuscito a passare nella modernità e nella postmodernità come altri paesi occidentali. Per questo motivo, il nostro Paese sembra destinato a scontare un'arretratezza che si perpetua dai tempi del Principe (di machiavelliana memoria), senza riuscire a raggiungere il livello di civiltà dei partner europei ed occidentali in senso lato. Perché il Principe “è ancora in una forma smagliante” nonostante secoli di vita!!! Il libro si chiude con un cauto ottimismo che sa più di pessimismo per il nostro futuro. Leggere per capire e per credere.  Il costo è di appena Euro 15.60 (comunque ben spesi).

Saverio Lodato è giornalista e scrittore, lavora per “L'Unità”.

Roberto Scarpinato è Procuratore aggiunto presso la Procura antimafia di Palermo, dove dirige il dipartimento mafia-economia. Ha lavorato con Falcone e Borsellino e si è occupatori alcuni dei più importanti processi di mafia degli ultimi anni. È stato uno dei PM nel processo Andreotti.

 

 
©2006 ArteInsieme, « 013952191 »