Titolo: Uno di troppo
Autore: Tiano Marco
Editore: Il Filo
Prezzo: € 16.00
Data di Pubblicazione: 2007
Collana: Nuove voci
ISBN: 8878428256
Pagine: 259
Mi affascina leggere autori emergenti, ho una sfilza di libri che vede giovani
scrittori alla loro prima pubblicazione.
L'arte dello scrivere di certo non è un'”arte”
facile. Non basta la passione, ma citando Salvo Zappulla, oltre,
bisogna imparare il “mestiere”.
Purtroppo ammetto con dispiacere, che molti mancano di storia, spesso trovo
romanzi costruiti su frasi fatte e nulla più. Sembra quasi che tutto è stato
scritto e nulla ci sia da scrivere, mancano di fantasia per non dire di
capacità narrativa e, soprattutto, gravi mancanze grammaticali nella semplice
costruzione di una frase, ma per fortuna poi arrivano libri come quello di Marco Tiano
che con il suo “Uno di troppo”
fa si che la mia avidità di lettrice sia in qualche modo appagata.
Marco Tiano
nasce nel 1983 a
Siracusa, dove vive e frequenta la facoltà di Architettura. La sua più grande
passione sono i classici inglesi (e credetemi, si legge nel suo libro). Uno di
troppo è il suo primo romanzo, un giallo con tutto i suoi intrighi, il morto
(che ci sta sempre bene) e la risoluzione del caso dopo che i personaggi “coinvolti” si sono accusati a vicenda.
Una comitiva di Inglesi, apparentemente sconosciuti tra loro, si trovano
insieme ad affrontare un viaggio di piacere a Firenze, “imparano” a conoscersi tra le perle
della città Toscana e già dall'inizio un velo di mistero cammina sottobraccio
alla comitiva.
Non voglio descrivere i personaggi, perché tutti hanno un interessante tratto
psicologico che si va disegnando man mano che le pagine scorrono. Tiano
è riuscito a intrigare, incuriosire, ed ha fatto sì che le varie personalità
confluissero tutte nello stesso punto: Il sono come tu
mi vuoi; “Questo poteva significare solo
una cosa: ognuno di noi non si presenta mai agli altri come suoi simili come è
veramente, spoglio di alcuna maschera”.
Tra i personaggi si istaura, volente o nolente, un rapporto di entropatia: “Modo
simpatico di consentire con l'altro che richiede un impegno anche personale in
quando si tratta per ciascuno di vedere nell'altro ciò che sarebbe egli stesso
se fosse al suo posto” (Bertolini), che permetterà poi la
risoluzione del caso, dopo che il lettore accompagnato per mano dall'autore,
viaggia attraverso logiche e deduzioni ben descritte. L'ambientazione, dalla seconda
parte del libro in poi, è nell'interno di un castello, tanto tetro quanto
meraviglioso nei suoi contenuti. I dialoghi sono affascinanti e ben costruiti,
acerba forse un po' la scrittura, ma confido nelle ottime capacità dell'autore.
“Per la consapevolezza
che oltre quella soglia c'era la nostra ultima possibilità, non riuscimmo a non
enfatizzare quel momento, senza assorbire e godere di quel piacere e di quella
sensazione, che solo l'ignoto poteva regalarci.
Il momento era troppo fragile per farlo volare
via e disperdere tra le forti raffiche del vento che ci avvolgono strette.
Purtroppo quel soffio arrivò,
distruggendo il nostro piedistallo e riportandoci alla realtà.
Si, qualcuno doveva avanzare il fatidico passo e
informarci del nostro destino.”
Il finale? Un bel colpo di scena, sicuramente inaspettato che fa da cornice
alla trama ben costruita e avvincente, il lettore non riesce ad arrivare alla
soluzione prima che l'autore la sveli e questo, a mio avviso, è un punto in più
per Tiano.
Katia Ciarrocchi