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  Letteratura  »  Katia Ciarrocchi ha recensito Uno di troppo, di Marco Tiano, Edizioni Il Filo 15/01/2009
 

Titolo: Uno di troppo

Autore: Tiano Marco
Editore: Il Filo
Prezzo
: € 16.00
Data di Pubblicazione
: 2007
Collana: Nuove voci
ISBN: 8878428256
Pagine: 259


Mi affascina leggere autori emergenti, ho una sfilza di libri che vede giovani scrittori alla loro prima pubblicazione.
L'arte dello scrivere di certo non è un'”arte” facile. Non basta la passione, ma citando Salvo Zappulla, oltre, bisogna imparare il “mestiere”. Purtroppo ammetto con dispiacere, che molti mancano di storia, spesso trovo romanzi costruiti su frasi fatte e nulla più. Sembra quasi che tutto è stato scritto e nulla ci sia da scrivere, mancano di fantasia per non dire di capacità narrativa e, soprattutto, gravi mancanze grammaticali nella semplice costruzione di una frase, ma per fortuna poi arrivano libri come quello di Marco Tiano che con il suo “Uno di troppo” fa si che la mia avidità di lettrice sia in qualche modo appagata.
Marco Tiano nasce nel 1983 a Siracusa, dove vive e frequenta la facoltà di Architettura. La sua più grande passione sono i classici inglesi (e credetemi, si legge nel suo libro). Uno di troppo è il suo primo romanzo, un giallo con tutto i suoi intrighi, il morto (che ci sta sempre bene) e la risoluzione del caso dopo che i personaggi “coinvolti” si sono accusati a vicenda.
Una comitiva di Inglesi, apparentemente sconosciuti tra loro, si trovano insieme ad affrontare un viaggio di piacere a Firenze, “imparano” a conoscersi tra le perle della città Toscana e già dall'inizio un velo di mistero cammina sottobraccio alla comitiva.
Non voglio descrivere i personaggi, perché tutti hanno un interessante tratto psicologico che si va disegnando man mano che le pagine scorrono. Tiano è riuscito a intrigare, incuriosire, ed ha fatto sì che le varie personalità confluissero tutte nello stesso punto: Il sono come tu mi vuoi; “Questo poteva significare solo una cosa: ognuno di noi non si presenta mai agli altri come suoi simili come è veramente, spoglio di alcuna maschera”.
Tra i personaggi si istaura, volente o nolente, un rapporto di entropatia: “Modo simpatico di consentire con l'altro che richiede un impegno anche personale in quando si tratta per ciascuno di vedere nell'altro ciò che sarebbe egli stesso se fosse al suo posto” (Bertolini), che permetterà poi la risoluzione del caso, dopo che il lettore accompagnato per mano dall'autore, viaggia attraverso logiche e deduzioni ben descritte. L'ambientazione, dalla seconda parte del libro in poi, è nell'interno di un castello, tanto tetro quanto meraviglioso nei suoi contenuti. I dialoghi sono affascinanti e ben costruiti, acerba forse un po' la scrittura, ma confido nelle ottime capacità dell'autore.
Per la consapevolezza che oltre quella soglia c'era la nostra ultima possibilità, non riuscimmo a non enfatizzare quel momento, senza assorbire e godere di quel piacere e di quella sensazione, che solo l'ignoto poteva regalarci.
Il momento era troppo fragile per farlo volare via e disperdere tra le forti raffiche del vento che ci avvolgono strette.
Purtroppo quel soffio arrivò, distruggendo il nostro piedistallo e riportandoci alla realtà.
Si, qualcuno doveva avanzare il fatidico passo e informarci del nostro destino.

Il finale? Un bel colpo di scena, sicuramente inaspettato che fa da cornice alla trama ben costruita e avvincente, il lettore non riesce ad arrivare alla soluzione prima che l'autore la sveli e questo, a mio avviso, è un punto in più per Tiano
.

 

                Katia Ciarrocchi

 
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