Tu
non dici parole
di Simona Lo Iacono
Giulio Perrone
editore, pagg. 200, € 15,00
La Lo Iacono
affronta i grandi temi della vita, della morte, dell'amore. La spiritualità, la
fede, il bene e il male. Siamo in Sicilia, nel 1638, a Bronte.
La plebe deve difendersi dalle carestie, dall'ignoranza, dalla fame e, per
ultima, dal clero che sull'ignoranza del popolo edifica il proprio potere. Suor
Francisca Spitalieri
coltiva la sua unica ricchezza: le parole belle. Le cerca, le trova, le ruba, le
regala per lenire sofferenze, per insegnare alla gente a difendersi dai
soprusi. Le parole sono temute dai potenti, sono portatrici di un mistero
arcano, sono magia e incanto, bestemmia e purezza. Chi non ne sa fare uso le
combatte. E l'arcivescovo Angimbè per sbarazzarsi di Francisca
la condanna al rogo. La Lo Iacono utilizza questa
metafora per lanciare un messaggio, sembra voglia ricordarci che la
comunicazione è la condizione primaria dell'essere umano. I pensatori danno
fastidio ai potenti. Le opere di Pitagora furono bruciate ad Atene, nel lontano
411 A.C. Il primo imperatore Cha Huang-ti
ordinò la distruzione di tutti i libri esistenti in Cina; così come i nazisti
bruciarono i libri contrari allo spirito germanico. L'imperatore Caligola
condannò al rogo i libri di Omero e Virgilio. Diocleziano fece bruciare tutti i
libri dei cristiani. ”Tu non dici parole” è un romanzo sospeso tra misticismo e
superstizione, tra reale e fantastico, tra verità e leggenda, tra mistero ed
esoterismo, che attrae nel suo vortice lento ed ammaliante. Il clima sospeso e rarefatto, impregnato di
mistero; il ritmo incantatorio, una scrittura lirica e visionaria di presa
immediata, che incide nell'animo dei lettori, lo stile personalissimo e
inconfondibile, ne fanno il prezioso atto di battesimo di una scrittrice
destinata a far parlare di sè.
Simona Lo Iacono, nata a Siracusa nel 1970, laureata in
giurisprudenza, ha curato una collaborazione con giornali letterari del
catanese e del siracusano specializzati in letteratura. Da 11 anni è giudice presso il tribunale di
Siracusa. Attualmente dirige la sezione distaccata di Avola. Ha partecipato a
vari concorsi letterari e ha pubblicato alcuni racconti e poesie in antologie.
Un suo racconto, “I semi delle fave”, ha vinto il premio edito dal convegno
“Scrivere donna 2006”
ed è stato pubblicato da Romeo Editore nella collana “Scripta
manent”. Cura una rubrica che riguarda i rapporti tra
diritto e letteratura sul blog “Letteratitudine” di
Massimo Maugeri, scrive recensioni e saggi letterari.
Salvo Zappulla