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  Letteratura  »  Il Suggeritore, di Donato Carrisi, edito da Longanesi e recensito da Grazia Giordani 16/04/2009
 

Il Suggeritore di Donato Carrisi, Longanesi

L' irrinunciabile fascino perverso di un agghiacciante thriller


Ci sono romanzi che suscitano scalpore prima ancora di essere letti, per un tam tam ben orchestrato da abili case editrici e questo ci sembra essere proprio il caso de Il Suggeritore (pp.462, euro 18,60), fiore all'occhiello della Longanesi che lo porrà in vendita in libreria, a partire del 15 gennaio, con i diritti di pubblicazione già venduti in Germania, Olanda, Spagna, Russia, Brasile e Grecia. Opera prima di un giovane – Donato Carrisi -, nato nel 1973 che certamente ha tratto consistenti spunti dalla sua laurea in giurisprudenza con tesi su Luigi Chiatti, il «mostro di Foligno», specializzandosi poi in criminologia e scienza del comportamento. Sceneggiatore televisivo di trame gialle, con questo suo primo thriller per la carta stampata, ci offre un noir a dir poco agghiacciante, da cui non sappiamo staccarci durante la lettura delle quasi cinquecento pagine, proprio perché il tema del suggeritore in criminologia non è tra i più sfruttati e Carrisi lo riveste di note psichiatrico-psicologiche di documentato quanto terribile spessore. «Infatti – sottolinea l'autore – laddove non esiste un nesso causale tra l'attività del colpevole e quella del suggeritore, non è possibile ipotizzare un qualche tipo di reato a carico di quest'ultimo. Il ricorso alla figura dell'istigazione a delinquere in molte situazioni è risultato troppo debole per impartire una condanna. Perché nel caso dei suggeritori si va al di là del semplice plagio».
Al centro della narrazione il macabro incubo suscitato dal ritrovamento di alcuni resti (cinque braccia sinistre mozzate di adolescenti scomparse) insinua l'angoscia nella popolazione e apre la porta all'orrore per la squadra investigativa del Dipartimento di Scienze Comportamentali della Polizia federale, guidata dall'ispettore capo Roche, sempre in primafila. Interessato solo al prestigio personale e alla sua carriera, affiancato da tre agenti: Sarah Rosa, specializzata nelle ricerche informatiche; Stern, il più anziano e il più alto in grado; Klaus Boris, micidiale, infallibile negli interrogatori; cui si unisce il criminologo di chiara fama, Goran Gavila, un civile, acuto profiler della squadra. Vista la difficoltà delle ricerche, al nucleo iniziale si aggiunge Mila Vasquez, il miglior agente nel ritrovamento di bambini scomparsi. L'allure della narrazione – che ha il ritmo incalzante dei grandi thriller americani – prende l'aspetto di un'inesorabile matrioska, offrendo agli occhi del lettore un sorprendente rompicapo dopo l'altro, preso com'è l'autore ad esplorare lo spartiacque tra il bene e il male, fino a cogliere l'ultimo segreto del sussurratore, poiché il serial killer che induce gli altri a seguire la sua maniacale strada insanguinata, sembra sussurrare all'orecchio del suo “allievo” nel delinquere folate di sadismo che andranno diritte nel cervello del plagiato. Oltre ai personaggi già preannunciati, incontriamo anche un misterioso detenuto, di cui non si conosce l'identità, siglato RK-3579. Costui ha qualcosa da nascondere e ogni tanto riappare, inquietante corrispondente col criminologo Gavila, afflitto dall'abbandono della moglie.
Ogni personaggio ha un suo segreto, persino la squadra investigativa non ne è esente. Quando crediamo di essere sul punto di risolvere il cruento puzzle, ci accorgiamo che Lui, il suggeritore è sempre un passo avanti e ci spiazza e inquieta, desiderosi di toccare l'epilogo.
Carrisi ci assicura che «molti fra i casi citati in queste pagine sono realmente accaduti. Per alcuni nomi e luoghi sono stati opportunamente cambiati poiché le relative vicende investigative e processuali non possono dirsi ancora del tutto concluse. Le tecniche investigative e di polizia scientifica descritte nel romanzo sono reali, anche se in talune circostanze l'autore si è preso la libertà di adattarle alle necessità narrative».
Certo, avremmo preferito trattarsi di pura fantasia, saremmo stati più confortati nel credere questa narrazione un contorcimento psichiatrico di un criminologo, poiché l'agghiacciante realtà dei serial killer pedofili, muniti di suggeritore ci ha fatto cavalcare l'ossimoro del fascino che si sposa all'orrore.
Il lessico, molto curato, persino poetico in alcuni tratti, sottolinea, inoltre, la dimestichezza del giovane autore con la sua attività di sceneggiature per cinema e TV.

Grazia Giordani

www.graziagiordani.it

 

 
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