KUALID CHE NON RIUSCIVA
A SOGNARE
di Vauro Senesi
© 2007 Edizione Piemme Spa – Piemme
Bestseller
ISBN 978-88-566-0383-5
Pag. 169 - € 9,00
Questo autore ci è noto
come Vauro, vignettista satirico. Con questo romanzo
lo si scopre anche bravo
scrittore, dalla penna felice.
Inviato in zone
martoriate dalla guerra, come la
Palestina e l'Iraq, dalle proprie esperienze ne ha
ricavato riflessioni da trasformare in romanzi.
Kualid è un bambino nell'Afghanistan dei
talebani, devastato dalla guerra. Dove le mine aspettano di saziare la loro
sete di sangue, soprattutto con quello innocente dei più piccoli.
Attraverso gli occhi di Kualid, Vauro ci mostra cosa
accade in un mondo distante da noi; la miseria, gli usi e i costumi, le
famiglie. Come una madre attraverso il velo del burka
sappia donare amore incondizionato. E ancora i lavori, la tenacia del popolo
afgano.
Il bambino, uno dei
tanti, va col cugino a riempire buche sulla strada per Jalalabad,
sperando in una mano tesa e un piccolo obolo che consenta alla sua famiglia di
mangiare qualcosa di più di una ciotola di riso.
Kualid non riesce a sognare, la notte si
sveglia e sul muro scambia occhiate con un'ombra somigliante a un serpente, al
quale ha persino dato un nome: Asmar.
Solo dopo l'incontro con
il calligrafo Brabak, e dopo che questi gli abbia
mostrato il mondo dei disegni, proibiti dai talebani; il bambino ricorderà i
suoi sogni.
Vauro ha scritto in questo libro tante cose
brutte, senza bisogno di descriverle, di indugiare in particolari scabrosi. Si
comprendono, così come li comprende Kualid, anche se
è solo un bambino.
Colpiscono piacevolmente
le descrizioni dei luoghi e dei costumi; mai banali, ma
fantasiose e varie.
Troviamo nel retro di
copertina: “Questa storia è vera anche quando è inventata”.
Leggendo queste pagine si
spera con Kualid, con lui si soffre, si ha paura. Si
corre e si impara a conoscere un mondo per noi lontano e diverso.
Un buon libro per
confrontarci e per riflettere.
© Miriam
Ballerini