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  Letteratura  »  Skyland. Isole nel vento, di David Carlyle, edito da Piemme e recensito da Carlo Bordoni 27/11/2009
 

SKYLAND: 
LA TERRA DI UN FUTURO DISTOPICO

 

Skyland è ciò che resta della terra nel cielo. Una terra frammentata e in tante “isole” della crosta terrestre che galleggiano in aria, trattenute da una forza gravitazionale misteriosa. “Come la buccia di un'arancia”, nelle parole del prof. Tibald, uno dei protagonisti del romanzo, che sia stata separata dalla polpa interna. Perché la polpa, ovvero gli strati inferiori del pianeta, nucleo compreso, assieme ai mari e agli oceani, non ci sono più. Dispersi nel nulla.

In questo scenario apocalittico non troppo lontano da noi – solo un paio di secoli in avanti – vive un'umanità divisa in due caste biologicamente diverse: i “jinsei”, gli esseri umani “normali”, addetti ai lavori più umili e caratterizzati dalla presenza di capelli, e i “seijin”, geneticamente modificati, che hanno sviluppato poteri superiori e che si riconoscono per il capo rasato. Retaggio, questo, di un analogo scenario distopico che ci ricorda la società del lontano futuro immaginata da H. G. Wells nel suo The Time Machine (1895).

Ma Skyland è reso ancor più affascinante per le straordinarie illustrazioni a colori dei paesaggi terrestri sospesi nel vuoto, che accompagnano il volume in patinate tavole fuori testo, inquietanti lacerti del nostro mondo strappati dalle sue radici, in cui si possono riconoscere i tratti di Venezia e di Kyoto, di New York e di Parigi, di Washington e delle Dolomiti.

La scomparsa delle masse d'acqua ha lasciato gli abitanti di questo oscuro futuro privi del prezioso liquido vitale, la cui ricerca e conservazione rappresenta il problema maggiore per garantire la sopravvivenza. L'acqua è infatti il bene più raro, attorno al quale si scatenano intrighi politici e si muovono strategie complesse.

Come in tutte le storie sulla falsariga del “romance”, anche in Skyland si gioca sul rapporto tra i due giovani e puri protagonisti, Lorenzo, ardimentoso “jinsei” alla ricerca dell'acqua assieme al padre, e Valery, sedicenne “seijin” dall'intelligenza superiore alla media, che si vota alla causa dei ribelli contro il dominio della Sfera, il misterioso potere che controlla le “isole”. E, come in tutte le storie a carattere seriale, anche Skyland s'interrompe senza una vera conclusione, lasciando irrisolti molti interrogativi, di fronte a una svolta intuita nel trasferimento dei protagonisti su Atlanty, un'isola sperduta, un frammento del mondo che, a somiglianza di Laputa, la sua più antica antenata, nata dalla fantasia di Jonathan Swift (nei Gulliver's Travels, 1726), si sposta nel cielo spinta dal vento.

Del resto Skyland nasce come film d'animazione, prodotto in Francia dalla Onyx Film nel 2005, a cui l'autore di questo romanzo deve essersi ispirato, secondo il ben noto processo di novelization, che passa dal cinema al libro.

Ma, a parte lo scenario di fondo e i necessari presupposti, la storia si diversifica dal cartoon, cambiando i nomi e le caratteristiche dei personaggi, così come risulta assai più complessa la stessa trama. L'autore è tale David Carlyle (uno pseudonimo?) di 38 anni, che si definisce biologo specializzato in ecologia, appassionato di motori e di viaggi. Quando non è impegnato a esplorare il pianeta o a costruire mongolfiere, studia il futuro della sua famiglia, che gli offre l'ispirazione per i suoi romanzi. Per il resto intende mantenere uno stretto riserbo attorno alla sua reale identità. Skyland è pubblicato in Italia dalle Edizioni Piemme, nella sezione “Freeway”, che è espressamente indirizzata a un pubblico più giovane, ma non per questo sconsigliabile a un pubblico adulto.

Se si prescinde da certe ingenuità e da un linguaggio volutamente semplificato e ridondante, la forza sprigionata dall'invenzione di un mondo così insolito e inquietante, in cui si coagulano gran parte delle paure per il nostro futuro, è capace di affascinare il lettore di tutte le età e di tenerlo inchiodato fino all'ultima pagina. Aspettiamo il sequel, secondo la miglior tradizione del fantastico.

 

David Carlyle, Skyland. Isole nel vento, Milano, Piemme Edizioni, Collana Freeway, 2009, pp. 263, € 17,50

 

Carlo Bordoni

 

www.micromegas.splinder.com

 

 

 
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