NHAN BU
il cuore della giovane tigre
di Umberto Maggesi
© 2009 Ugo Mursia Editore
S.p.A. ISBN
978-88-425-4016-8
Pag. 299 € 18,00
Nhan Bu il cuore
della giovane tigre è
il sesto libro di Maggesi, il secondo romanzo che ha come protagonista il
giovane Nhan Bu.
Lo abbiamo lasciato nella scuola dello stagno, intento a imparare
le arti marziali e lo ritroviamo, tredicenne, in questo nuovo lavoro.
Ambientato nel Vietnam del XIII secolo, ci riporta un fatto
storico: l'invasione dei mongoli nel Dai Viet, facendolo
aderire ai suoi personaggi d'invenzione.
Il giovane Nhan Bu,
coi suoi compagni e il suo maestro, verranno anche loro chiamati a far parte
dell'esercito che difenderà la propria patria dall'invasione.
Scritto con capitoli brevi, veloci, subito comprensibili, è un
romanzo di atmosfere: di suoni, di odori, di usi e costumi abilmente
ricostruiti.
La descrizione armoniosa della natura fa addentrare il lettore
nella foresta di cui si parla nel libro. Ci fa vedere cosa si cela fra i rami
e, da essa, fa nascere un prezioso insegnamento: “La natura ha le sue leggi,
giovane Nhan, non trasformare la tua paura in odio”.
Questa frase viene detta durante un incontro con una tigre nella
foresta e, proprio come quell'animale che si prepara a combattere per difendere
la prole, così anche Nhan Bu
dovrà trovare nel suo cuore lo stesso ardimento per combattere il nemico.
Ricco di preziose perle di saggezza, ci
parla della guerra, quella antica, ma che fin troppo assomiglia a una delle
tante odierne. “La guerra è tragedia, sovvertimento dell'ordine, fine
dell'arte e degli studi. La sconfitta dell'uomo”.
Il romanzo è scritto con perizia, si nota lo studio e la ricerca
che ci sono state da parte di Maggesi. L'uso dei termini più adeguati che ben
si addicono al periodo e al testo.
Mi permetterei di consigliare questo romanzo quale libro di testo
per i nostri giovani, i quali ne avrebbero da trarre un grande insegnamento.
Consapevole che libri che sanno donare parole che fanno riflettere e crescere,
sono frutti rari.
“ Non dolerti se qualcuno ti ricorda ciò che sei. Un passero
non è un'aquila, non caccia e non ha artigli pericolosi, ma il suo canto è una
gioia per la foresta e le altre creature, non cerca di essere qualcosa che non
è”.
© Miriam
Ballerini