Amico della terra
di T. Coraghessan Boyle
Edizioni Einaudi
Narrativa romanzo
Collana Supercoralli
Pagg. 342
ISBN 9788806157234
Prezzo € 17,56
T. Coraghessan Boyle è Amico della Terra E' il nuovo William
S. Burroughs che l'America merita
T. Coraghessan
Boyle
è uno scrittore geniale che sa scrivere con abile maestria: i suoi romanzi,
così come i racconti, sono grotteschi, affascinanti, romantici, disillusi,
feroci, provocatori, impregnati di una genuina poesia on the
road, quella tanto cara ai capiscuola della Beat Generation. Scoprire T.
Coraghessan Boyle è stata una vera illuminazione:
nelle sue pagine non c'è segno alcuno di supponenza dottorale, perché Boyle
scrive facendo riferimento alla sua esperienza personale. T. C. Boyle è un
giovanotto che veste alla mano e se lo incontri per strada non diresti affatto
che è uno scrittore: ma è un artista, e che artista! Non esito a definire T. C.
Boyle il nuovo William Burroughs che il mondo attendeva da troppo tempo.
Peccato che in patria, per gli argomenti trattati, è forse un
po' snobbato, ma la critica più attenta non ha potuto fare a meno di
evidenziarne le grandi doti artistiche e comunicative. La moda del momento ha
proiettato un certo J. T. Leroy, autore di due
stupidi romanzetti (Sarah e Ingannevole è il cuore più di ogni cosa),
nell'olimpo degli autori americani più letti, paragonandolo addirittura a W.
Burroughs; ma J. T. Leroy è solo una moda commerciale,
mentre T. C. Boyle – scommetteteci pure quello che volete – è autore di
tutt'altra statura, un autore che non morirà e che rimarrà a lungo nella storia
della letteratura americana e non.
«La passione per
la scrittura non è nata con me, e non me l'hanno trasmessa col latte materno.
Nessun angelo è venuto a visitarmi, e non andavo a nascondermi negli angoli bui
con gli occhiali spessi due dita, l'apparecchio per i denti e in mano un libro,
mio unico amico. Non mi rintanavo come una talpa borgesiana
nella biblioteca di mio padre (per la cronaca, mio padre non aveva una
biblioteca e non ha letto un libro in vita sua…) No, ero un bambino come tutti
gli altri. Giocavo a palla; vagavo tra i miseri resti dei boschi nella
periferia di Westchester, uccidendo quello che mi
capitava; stringevo i denti a scuola, che per me era peggio dei lavori forzati.
Ero un bravo bambino, facevo di tutto per piacere – come spessissimo accade ai
figli degli alcolisti -, eppure, chissà come, verso i 15-16 anni mi sono trasformato
in un ragazzino strafottente. Un punk. Un cinico. Un so-tutto-io. In parte è stata colpa dei libri – ma
non tutti, non ancora. Le persone che frequentavo – ragazzini come me – erano
figli di famiglie istruite, borghesi, a volte persino abbienti, ed erano
svegli, furbi e insoddisfatti. Più tardi sarebbe arrivata la droga, ma
all'inizio non volevamo altro che guidare come pazzi, cercare disperatamente di
scopare, compiere i soliti, piccoli atti di vandalismo, prendere una sbornia
dietro l'altra – e chissà come, per miracolo, leggere libri. Eravamo proto-hippies, ma non lo sapevamo. Sapevamo solo di essere
a metà strada fra i teppisti e i primi della classe, e di saper apprezzare Aldous Huxley, George Orwell, J.
D. Salinger, Jack Kerouac. Scrivere? Una cosa mai sentita. [...]
A 17 anni sono finito a Potsdam, New York. [...] Non
frequentavo le lezioni all'università. Ciondolavo insieme ad altri buoni a
nulla. Ma leggevo. Ho scoperto Flannery O'Connor durante un corso di letteratura e mi sono
riconosciuto, come di schianto; poi, fuori dalla classe, nei bar, in compagnia
di una piccola schiera di gente come me, ho iniziato a leggere Updike e Bellow e Camus, poi Barth, Beckett, Genet, e Gide, Ibsen, O'Neill,
Sartre, e Waugh. La biblioteca era nuova, si sentiva
un odore di formaldeide salire dalla moquette; anche i libri erano nuovi,
almeno quelli che leggevo io, e avevano quell'odore che i libri hanno ancora
adesso, di colla inchiostro e cartiera, un odore che ho imparato ad associare
al piacere – e alla conoscenza».
(T. Coraghessan Boyle da The Eleventh
Draft, Harper Collins, 1999)
Amico della terra è un romanzo sofisticato, ricco di
elementi fantascientifici: è il caso di dire che è opera di fantascienza
umanistica. Boyle non si nasconde dietro a nessuna maschera: se deve sparare
contro il governo americano e le sue istituzioni lo fa punto e basta, se deve
protestare contro il disboscamento lo fa punto e basta, se deve parlare contro
il razzismo americano e la
Chiesa lo fa punto e basta. E non è un duro, è un uomo, un
vero artista impegnato dalle idee ben chiare che non svende i suoi ideali per
essere più commerciale. Nicolò Ammaniti ha detto di T. C.
Boyle: “Mi sono seduto e ho aperto Se il
fiume fosse whisky e l'ho finito tutto, poi ho alzato gli occhi e ho scoperto
che il mio aereo era sparito. T. Coraghessan Boyle è uno degli scrittori
più coinvolgenti, appassionati, spiritosi, fuori di testa che mi sia capitato
di leggere. Ha un solo difetto: può produrre dipendenza.” Ma state tranquilli, la dipendenza, in questo caso, è più
giustificata: T. C. Boyle sarà anche fuori di testa, ma
cavolo, sa scrivere come nessun altro!
Amico della terra, la
trama in breve, giusto per abituarvi alla dipendenza. Siamo nel 2025 e il mondo
è al collasso ambientale: a nulla sono valsi gli sforzi di Ty
Tierwater, ecoterrorista settantenne, ormai in
disarmo, per tentare di dare all'umanità una coscienza ecologica e sociale.
Tuttavia, un giorno, inaspettatamente, si presenta alla sua porta, dopo tanti
anni di assenza, la sua seconda moglie, Andrea. Ty Tierwater vedendola comprende che i guai per lui non sono
finiti, perché è ancora profondamente innamorato di Andrea. E Andrea lo spinge
a ricordare quando la Terra
poteva ancora essere salvata: Ty Tierwater
torna ad essere giovane e ricorda ogni sua azione, ogni suo pensiero, ogni sua
lotta, ogni sopruso subito. E ricorda la morte della figlia, un dolore che
anche nel 2025 è indelebile nel suo cuore di padre. Nel 2025 il vecchio
ecoterrorista, Ty Tierwater,
vive in modo malinconico le proprie sconfitte ideologiche e affettive: molte
specie animali si sono estinte, nuove malattie ammorbano l'umanità, uragani
prodotti dall'effetto serra arrivano con spaventosa regolarità, insomma il
mondo è andato a rotoli, e la vita di Tierwater non
ha funzionato molto meglio. Il ritorno improvviso, dopo tanti anni, di Andrea
lo sospinge a ricordare le tante battaglie per difendere l'ambiente, i tanti
guai in cui Andrea lo ha cacciato, i tradimenti, ma anche tanto sesso. Tuttavia
il ricordo della figlia morta per difendere la vita degli alberi, della Terra,
è un dolore che riaffiora pulsante e nitido ad ogni momento: il dolore si sposa
ai momenti felici passati e diventano un sentimento nuovo che Tierwater non sa spiegarsi. Ma Andrea cosa vuole da lui?
Perché è tornata? Andrea vuole che l'ecoterrorista di
“Salviamo la Terra”
torni ad essere quello di un tempo, ma desidera anche che ricordi la figlia
scomparsa, che racconti tutto di lei, affinché una comune amica possa scriverne
la storia e consegnarla ai posteri. Ty non può far a
meno di trovare ancora tanto, tanto attraente Andrea: nonostante la chirurgia
estetica, Andrea ha negli occhi la stessa luce buona, genuina, di quando era
giovane. E Ty l'ama ancora e fare sesso con lei, di
nuovo, dopo tanti anni, se non lo fa sentire giovane, almeno lo convince che
non potrà resistere alle richieste della donna. E lui, Ty
Tierwater, ex ecoterrorista, non vuole resistere ad
Andrea, perché in lei c'è tutta quella giovinezza di spirito che lui ha
dimenticato e che vuole tornare a possedere. L'effervescente e ancora sexy
signora allontana Ty dalla routine del suo lavoro di
guardiano in uno zoo di animali rari creato da una ricchissima rock star, la
“iena umana”, soprannome meritato sul campo delle lotte ecoterroriste. Ty rievoca così gli avvenimenti che lo hanno visto
protagonista di tante perdite: la perdita della libertà, del patrimonio
ereditato, della prima moglie e della figlia, Sierra. Andrea, alla fine,
riuscirà a convincere Ty a riprendere le sue
battaglie per salvare la Terra?
Io non ve lo dico: pretendete troppo, ragazzi.
Scopritelo da soli, scoprite da soli il grottesco futuro disegnato dalla penna
di T. C. Boyle. E' un romanzo fantastico, un vero romanzo come raramente capita
di leggere.
Lo stile brillante di T. Coraghessan Boyle, la sua vena grottesca –
caratteristiche ben note ai suoi ammiratori -, non risparmiano abili stoccate
né al popolo variegato degli ecologisti né a quello più piatto e qualunquista
degli “stupratori della terra”. Quando si inizia a leggere T. C. Boyle, è
impossibile abbandonare la lettura. Lo stile di questo autore americano è
qualcosa di stupefacente: nella sua scrittura non troverete clichè
letterari di genere e non, troverete solo l'anima di un artista vero,
originale, spietatamente originale. T. Corraghessan
Boyle ha pelo sullo stomaco da vendere: non esita a sparare feroci,
intelligenti, stoccate contro la politica americana, contro George W. Bush,
contro tutti quelli che si sono adoperati per fare del nostro pianeta un
immondezzaio.
Il romanzo di T. C. Boyle, tradotto da Margherita Crepax, rispetta ampiamente
la sana ferocia dell'originale. Una grande storia, uno stile innovativo,
messaggi sociali e politici precisi: cosa si può chiedere di più ad un libro?
Amico della terra è un capolavoro che dovrebbe essere letto più e più volte: da
un grande come T. C. Boyle non si smette mai di imparare. E se fossi in voi, mi
procurerei anche tutti gli altri suoi scritti: sono tutti altissimi esempi di
letteratura, di stile, di coscienza sociale e politica. Meritano davvero di
essere letti con profonda attenzione. Siete liberi di credermi o no, ma T. C.
Boyle è assolutamente fantastico. E non esagero: so quello che dico. Se non vi
piacerà, venite pure a lamentarvi da me.
T. Coraghessan Boyle è originario di Peekskill,
nello Stato di New York, ma vive a Santa Barbara e insegna al Southern California College, in un quartiere multietnico di
Los Angeles. Ha esordito in Italia con il bellissimo romanzo mainstream, América (1997) a cui
hanno fatto seguito Amico della terra (2001). la
raccolta di racconti Se il fiume fosse whisky (2001), Dottor Sex (2004),
Infanticidi (2006) e Identità rubate (2008) . I suoi lavori sono
pubblicati in Italia da Einaudi. La sua bibliografia completa comprende: After the Plague, A Friend of the Earth, T. C.
Boyle Stories, Riven Rock, The Tortilla Curtain,
Without a Hero, The Road to Wellville, East is East,
If the River was Whiskey, World's End, Greasy Lake, Budding Prospects, Water
Music, Descent of Man, Drop City, The Inner Circle e l'ultimissimo
Tooth and Claw.
Giuseppe
Iannozzi
www.liberolibro.it