Il secondo libro di Scyra
di Umberto Bartoli
Mjm Editore
Narrativa romanzo
Pagg. 270
ISBN 9788895682822
Prezzo € 10,00
“…Sono parte di un sogno
assurdo
Bieco. Impossibile, bastardo
La vita, le persone non possono essere queste
Io non sono così, non
lo era mia madre…”
Non
lasciatevi ingannare dal titolo, Il
secondo libro di Scyra è la prima
opera dell'autore emergente Umberto Bartoli, un libro che mi ha incatenato a sé
sin dalla prima pagina.
Scyra si innamora di Nuthos
e fin qui – direte voi – nulla di nuovo, ed io rispondo che è vero se non fosse
per una trama accattivante e che ha dell'incredibile.
Nuthos sin
da subito si rivela una persona “strana”,
ambigua: “Lui era sempre più incredibile
e pieno di risorse. (…) Era una miniera inesauribile di linfa vitale. Alle volte
le faceva un po' paura perché non si riusciva a vedere il fondo del pozzo e la
cima del monte.”
“Il senso d'infinito spaventa l'uomo, si
sa”, ci scrive l'autore, ma in verità è che la realtà a volte
terrorizza, ti attorciglia le viscere piombandoti addosso così all'improvviso
che non hai nemmeno il tempo di riflettere: devi solo subirla.
Bartoli
riesce a muovere i personaggi con grande maestria, le storie e il quotidiano si
intrecciano con il vissuto di ognuno e tutti, indistintamente, sono manipolati.
Manipolati dalla noia di un gruppo di persone, “nobili” con troppi soldi e l'incapacità di spenderli nel
modo più adeguato, con il macabro “godere” delle sofferenze altrui solo per il
gusto di vedersi registi di un'altra vita.
In “Una poltrona per due”,
film del 1983 diretto da John Landis con Eddie
Murphy, si gioca con la vita di due persone a fronte di una scommessa , avente come posta un solo misero dollaro!, qui la posta
in gioco è molto più alta e il divertimento sta proprio nel rovinare, dirigere
e gestire la vita altrui, nel mezzo sesso da “guardare” e umiliazioni da
impartire.
Quando Scryra si rende conto, grazie all'aiuto di
altre “vittime inconsapevoli”, in che misero gioco è caduta, trasforma la
realtà: da vittime divengono carnefici, “lavorando”
sempre per gli sceneggiatori di questo gioco e riscuotendo il compenso finale.
Siamo animali sociali, e come tali ci lasciamo influenzare dal mondo che ci
circonda, consapevoli o non consapevoli, è un meccanismo che si attiva
automaticamente insinuandosi nel nostro subconscio che furtivamente lavora.
Conosci te stesso esortava Socrate, nel trovare la verità dentro di sé anziché
nel mondo delle apparenze, ma a volte non è cosa semplice, soprattutto quando
sono messi in campo i sentimenti.
Un bel romanzo, intrigante e ben costruito.
Katia Ciarrocchi
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