Nel Silenzio dei
Rumori
di Gavino Puggioni
Magnum-Edizioni
Copertina e disegni di Antonio Lino
Pinna
Anno 2007
Pag. 200
Apro la busta con trepidazione: l'indirizzo mi ha rivelato
cosa contiene, ma… che sorpresa!!! E' un libro! Non
una piccola, sottile, diafana raccolta di foglietti in madreperla, ma un vero
libro, consistente, con la sua bella copertina, rossa. Lo sfoglio impaziente: ecco che mi si
presentano, in rapida successione, non solo poesie, ma
racconti, fiabe, illustrazioni, lettere, titoli.
Non
resta che leggerlo!
Il
titolo “Nel Silenzio dei Rumori”, è una poesia.
Al
suo interno, tuttavia, questo ricco volume, racchiude ben di più: attraverso
diversi mezzi espressivi, l'Autore, Gavino, si racconta, parla di sé della sua
vita, dei suoi pensieri, delle sue speranze.
Alcuni
particolari restano indefiniti, come i contorni di un quadro impressionista, ed
è giusto che sia così. Sembra quasi che Gavino abbia scritto lasciandosi
semplicemente trasportare dal suo desiderio di fissare un evento, un'impressioni, per non correre il rischio di scordarli; totalmente
indifferente ad una possibile futura lettura altrui. Più tardi, ha deciso di
lasciarci entrare nei suoi pensieri, nelle sue emozioni: come lettrice, e
amica, non posso che essergliene grata.
E'
chiaro che la Speranza,
per Gavino, sono i bambini, come viene espresso nella dedica iniziale. I
bambini rappresentano il Futuro, ma quante volte la loro esistenza viene
minacciata, violata! Questo tema domina le prime due sezioni del libro,
apparentemente molto diverse tra loro.
In
“Litanie di Guerra e di Speranza”, Gavino non teme di affrontare esplicitamente
temi d'attualità molto duri e scottanti, usando i versi sciolti per raccontare,
denunciare; non c'è dolcezza o struggimento, nessuna concessione alla
delicatezza del poetare, in questa forma espressiva che trovo assolutamente
originale.
In
“Giro Giro Tondo”, si parla di bambini e ai bambini:
talvolta amati e felici, talvolta dimenticati, e qui esce tutto l'amore e il
sentimento più profondo, regalandoci pagine molto intense. Stupende le fiabe,
raccontate in maniera molto personale.
Le
sezioni successive, “Nel Silenzio dei Rumori” e “Invito all'Ascolto”,
abbandonano i temi generali per diventare più personali, ricche di riflessioni
interiori, rese con spontanea vivezza sia in versi sia in prosa. Si parla del
passato, del futuro, del presente; della nostalgia che avvolge i ricordi, della necessità di superarli. Non può mancare una
parentesi dedicata all'amore, “La musica dell'Amore”, che non esito a definire
“lirica”, malgrado sappia che questo termine sia un po' consunto.
Estremamente
innovativa e personale l'ultima sezione, “Silenzio in chiave di Violino”, in
cui Gavino di parla della musica, delle sensazioni che
può suscitare, di come lui la “sente”. Non avevo mai trovato pagine così
significative dedicate a quest'argomento: peccato che siano poche. La capacità
di rendere a parole ciò che la musica, o la visione di uno strumento, portano
dentro di noi è, a mio parere, assai rara.
Ho
lasciato per ultime le sezioni centrali, in cui Gavino parla della natura,
della sua terra: “La musica dell'Acqua” e “Nel Silenzio del Paesaggio”. Questo
perché la Poesia
che osserva e ridipinge la
Natura è in assoluto quella che preferisco. Qui si parla di
luoghi e paesaggi assai diversi da quelli cui sono abituata: mare, sole,
siccità; spesso la natura non è quell'amica benigna che tanto piace ai sentimentalismo facile; può essere aspra, dura, anche
poco piacevole da osservare. Gavino riesce a darci sempre immagini meritevoli,
piega la sua poesia adattandola al sentimento che prova e che intende
comunicare. Si nota in questo una ricerca costante su diversi mezzi espressivi,
per interiorizzare e poi far scivolare all'esterno una “verità”, un sentimento
autentico, non mediato.
Io
non ho le competenze per esprimere giudizi sulla poetica di Gavino, né su
quella di altri. Sono semplicemente una lettrice, con la convinzione che la
poesia sia un genere totalmente soggettivo, poco adatto a farsi piegare ad
interpretazioni troppo dotte. Piace, oppure no. Ci parla, o resta muta.
“Nel
Silenzio dei Rumori” ogni riga parla, racconta, non sempre in modo
accattivante, preferendo l'impietosa sincerità. A me piace questo modo di
comunicare, in prosa, o in poesia diretta, immediata, che non vuol nascondersi
dietro frasi importanti, ma gridare ad alta voce il suo messaggio. Questo è un
libro completo, con prefazione, postfazioni, dediche, spiegazioni, e immagini
che sposano splendidamente le parole. Un libro che mi ha fatto piacere leggere,
e che rileggerò, studierò, poco alla volta.
Per
ora ho scelto, tra tante, una poesia delicata e piena di speranza:
Il Paradiso, dov'è?
Il Paradiso m'è apparso,
in quella pozzanghera
d'acqua pulita
sotto al monte.
Era un cielo terso
di una giornata strana
e non aveva né
figure
né figuranti.
Che bello!
Da
menzionare un postilla in retro copertina:
“L'autore
devolverà il ricavato delle vendite di questo libro all'UNICEF”.
In
quest'ultimo pensiero, ecco, c'è Gavino.
Rosella
Rapa