Il suono di mille silenzi
di Emma La Spina
ed. Piemme
E' l'opera prima di un'esordiente che, come confessa
nell'introduzione, ha scritto spinta da un autentico bisogno interiore.
L'autrice narra i suoi primi diciotto anni trascorsi in un
istituto per bambini abbandonati, subendo sevizie fisiche e psicologiche
indicibili, ogni sorta di sofferenze tra umiliazioni, miseria e privazioni
totali. E tutto questo in tempi recenti (anni “60) e nella nostra società “evoluta”.
Il sentimento che muove il lettore leggendo già le prime pagine
del libro è di veemente indignazione e profonda commozione, in cui serpeggia un
moto di scetticismo e incredulità…Può essere vero, tutto questo? La letteratura
che prevale sull'autenticità dei fatti per non diventare cronaca? Ma le parole
della scrittrice sono autentiche e ciò che può sembrare invenzione è
terribilmente vero.
I fatti narrati rimbombano come i silenzi, i mille silenzi di
bimbi sfortunati su cui la sorte si accanisce e li colpevolizza come se fossero
carnefici e non già vittime sacrificali. La redenzione potrà sceglierne alcune
di voci o solo “una voce delle mille bambine in silenzio nelle grandi stanze di
un istituto”. Colpisce la storia, colpisce lo stile del narrare piano, chiaro,
essenziale; senza retorica. Senza orpelli psicologici, con estrema semplicità,
Emma La Spina
ci restituisce una figura di bimba e poi di ragazza intrepida, dotata di grande
forza d'animo, indomita nella sua lotta e per la sopravvivenza e per
l'affermazione di sé. Alla ricerca disperata di un riscatto morale, sociale, la
sua intelligenza perspicace l'avrà vinta sugli accadimenti avversi e difficili.
Il processo di emancipazione rimane sospeso alla fine del libro e lascia uno
strappo in chi legge come lo strappo subito dai tanti bambini soli, senza
affetto e privi di amorevoli cure famigliari. Il lato oscuro degli esseri umani
traspare sia pure senza toni accesi e accusatori, quello che poteva essere un
libro solamente a tinte fosche, dall'autrice è temperato da sfumature
più sottili e variegate in cui la ricerca d'amore, di comprensione domina in
una sorta d'invicibile speranza. Lo scoramento, le
inevitabili cadute nell'abisso più nero si alternano a una riconquistata
iniezione di fiducia in se stessa, nell'amore verso la conoscenza, lo studio
vissuto come riscatto di sé. Un libro da conoscere e amare e da consigliare a
chi si ama e non.
L'autrice: Emma La
Spina è nata a Catania nel 1960. Il suono di mille silenzi,
è il suo primo romanzo.
Mille volte niente
di Emma La Spina
ed. Piemme
Romanzo
autobiografico
Dopo Il suono di mille silenzi, il
seguito dell'opera è Mille volte niente,
una narrazione sul filo dell'incredibile: una serie di sventure che si
abbattono sulla protagonista in un crescendo di sofferenze
inaudite. Come può una sola persona vivere un carico di dolore così
pesante? Come può il destino accanirsi con così tanto accanimento? Si resta
sgomenti dinanzi a tanto patimento e, in questa fase della vita dell'autrice,
non si risparmiano le offese e le avversità. Dopo la lettura rimane nella mente
l'eco delle parole scritte con l'animo straziato, così penetranti da permanere
per più giorni senza tregua.
Dopo l'orfanotrofio, si apre un nuovo capitolo per la diciottenne Emma alle
soglie dell'esame di maturità: le insidie della vita esterna sembrano sempre
più trascinarla in abissi senza fine: sperimenta i bassi estremi dell'animo umano altrui e con pervicacia riemerge con
fatica e rinnovata speranza. E' un continuo risorgere alla luce quando il buio
sembra inghiottirla e fagocitarne tutte le risorse. Ma la speranza sia pure
flebile e lontana illumina il suo percorso di vita, le gioie fugaci si
alternano alle cocenti delusioni. L'autrice, però, non soccombe mai, come
un'eroina intrepida pur tra mille difficoltà, va avanti, soprattutto quando
l'essere madre le dà una forza interiore e quell'affetto tanto desiderato e non
corrisposto. Una piccola e grande donna sempre in continua lotta per la
sopravvivenza, alla ricerca di una vita dignitosa e indipendente. La paura di
ritrovarsi al punto di partenza, povera, sola al mondo e abbandonata diventa
paradossalmente la spinta ad aiutarsi a vivere meglio.
Il degrado sociale in cui viene a trovarsi, suo malgrado, la giovane Emma non
intacca la sua purezza di fondo, in una sorta di
romanzo ottocentesco, tra un'umanità miserabile e brutale, l'anima il
desiderio di un riscatto finale: la nebbia che avvolgeva la sua vita si dirada
e il presente offre possibilità migliori. Certo le ferite dell'infanzia, della
giovinezza sono rimarginate, ma non si cancellano, nell'espressione degli occhi traspare una velata e dolce malinconia, ma i suoi
scritti, oggi, testimoniano la sua lotta per la vita “con incrollabile
fiducia”.
Il suo racconto autobiografico è un concentrato d'angoscia
che lascia sconcertati e solo il tempo potrà diluirne il denso
contenuto.
Leggere e conoscere la storia di Emma è
un'esperienza di vita.
L'autrice: Emma La
Spina è nata a Catania nel 1960. Ha scritto "Il
suono di mille silenzi", il suo primo
romanzo.
Arcangela Cammalleri