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  Letteratura  »  Storia di una stagione, di Lucilla Galanti, edito da Giulio Perrone e recensito da Franco Seculin 22/10/2010
 

Storia di una stagione (a rincorrere un amore perduto e un'identità mai trovata), di Lucilla Galanti – Giulio Perrone Editore – Divisione LAB – Pagg. 70 – ISBN 9788863161458 - € 10,00

 

 

Giovanissima autrice esordiente con il romanzo "Altrove da me"-I Sognatori- nel 2008 e che ha ottenuto larghi consensi, si ripropone con una silloge di poesie che in fondo ne costituisce una seconda chiave di lettura già a partire dal sottotitolo e dalla breve nota della stessa scrittrice che cerca di indicare un percorso interiore teso alla ricerca di un'identità di confronto con un altro io a volte indifferente. A tratti appare una natura che irride a un mondo di facili compromessi e certo il suo modo di esprimere in versi sentimenti contrastanti nulla concede ad una semplice lettura di superficie. Parole e ritmo, anche nella postura sul rigo, esigono attenzione per la ricerca di una continuità che si dipana "... a tratti, e a tratti no". La concessione finale ad una interpretazione che possa essere(o sembrare)conclusiva è decisamente voluta nei versi che chiudono l'iter poetico nella terza parte al "punto" 7.1 .../questo vento che scompiglia i pensieri e disperde i ricordi/questo vento che soffia e spazza via ogni cosa/prima o poi porterà anche me verso una stagione migliore... è la finale ricerca di un mondo che si può /... ricostruire da capo...quando il vento lo spazza via. Certamente l'amaro di alcune righe sa di sale: 3.Anima vacua/che vagheggi pochi istanti di delirium ogni tanto/delirium tremens…e ancora 4. Ti ho visto uscire incolume dal (sop)palco asfissiante della tua vita… e ti ho odiato - …cerco di mettere ordine tra pagine prive di senso. Il “diario”- il quotidiano - si fa pesante: …6.Non trovo vie di fuga occasionali a questo stato #...non trovo nulla e vorrei vomitare vorrei scappare in un deserto di ghiaccio o di sabbia non fa differenza…6.1…scavalco ammassi di gambe accavallate sparse sui tappeti polverosi/un susseguirsi di presenze asfissianti/…che respirano la mia razione di ossigeno…e arriva il freddo cinico sarcasmo…/magari intanto inizio a cambiare la disposizione dei mobili di casa… Ai lettori di questa sintesi di non vita, malamore e senso di disturbo, espressa con genuina vocazione, lascio il piacere di comprendere quanto sia grande ancora una volta il potere della parola e le implicazioni che ne derivano.

 

Franco  Seculin

 
©2006 ArteInsieme, « 014081987 »